I draghi però, mi fanno ancora paura…

DI RITA CUTUGNO

Mi vengono in mente le fiabe di un tempo, che non mi sono mai state raccontate. Seguo mentalmente il filo di una ninna nanna dolce, ma non l’ho mai ascoltata. Sono ricordi che non ho.

Mi chiedo se le fate, i principi, gli eroi, i draghi, gli orchi, le matrigne, i castelli, continuino ad affascinare i bambini.
Io le ho raccontate le fiabe. E ho cantato tante ninne nanne.
Mi piaceva farlo. In quei momenti il tempo si fermava e niente esisteva oltre a me e al mio bambino.

Alchimia perfetta tra chi narrava e chi ascoltava con gli occhi lucidi di curiosità. Quando cantavo la ninna nanna (più spesso erano nenie che inventavo), si creava davvero una corrispondenza emotiva che non ho mai più sentito. Occhi negli occhi, una manina nella mia, due cuori uniti da un battito uguale. Qualche volta ero frettolosa, seguivo il mulinare di pensieri opprimenti e vivevo un dualismo strano.

Ero nell’unico posto dove volessi essere, ma la vita urlava le sue pretese ed io non sapevo come tapparmi le orecchie.
Momenti preziosi, maltrattati e feriti da una stupida corsa, in ottemperanza a regole e doveri non scelti.
Chissà perché oggi affiorano questi ricordi… Forse perché adesso, invece, posso scegliere. E devo fare la scelta più importante.

Guardo il cielo e mi pare che una nuvola stia tracciando un disegno per me, ma non capisco cosa. Mi succede, ogni tanto, di non comprendere quello che vedo o sento. Capita quando con la mente sono da qualche parte, lontana perfino da me stessa. Che poi è quello che faccio spesso… vado lontano, dove la vita non può ferirmi.

Ma non adesso. Adesso non sono lontana. Sono qui e sento ninne nanne e fiabe. Sento profumi passati e risate di gioia. Sento parole d’amore e promesse di felicità. E non c’è chi prende a botte il mio cuore, non ci sono draghi a spaventarmi e nessuno sta caricando una pistola per uccidermi. Nessuno farà calare un sipario crudele per farmi sparire dalla scena.

Io esisto. Negli occhi e nel cuore di qualcuno, io esisto e sono importante.
E in questo tramonto, che ha chiuso la curva dei miei pensieri, sento che non mi mancano le fiabe e le ninne nanne che non ho avuto.
Sono cresciuta ormai… I draghi, però, mi fanno ancora paura. Che a pensarci bene, draghi e orchi sono solo un’invenzione di chi vuol far credere che esiste cattiveria più grande della sua. Ho conosciuto “l’uomo nero” e non mi chiedo più chi vorrà colpirmi ancora.
Rimane la malìa della vita. Che sa incantare più di una fiaba e accarezzare meglio di una ninna nanna.

E stasera quella carezza la sento. Comunque vada, la vita continuerà ad ammaliarmi.

Immagine tratta da Pixabay

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