I mondi dell'arte di Febra, in mostra ad Arona. Intervista all'artista ⋆ lo scrigno di pandora

DI LUIGI DE CAPOA

Al via alla mostra di Federico Bramati in arte Febra con i favolosi mondi dell’ arte presso lo spazio culturale la Fenice patrocinata dalla città di Arona. Le opere ci accompagnano in un itinerario che affonda le radici nelle favole dei cartoni, si immerge nella storia e individua nella distruzione e nell’onirico, uno strumento indispensabile per fare arte.

Quanto tempo impiega per realizzare una sua opera?

Il tempo impiegato non è l’elemento importante. Un opera può essere portata a compimento in tempi brevissimi come tre ore, un paio di giorni ,una settimana il tutto dipende anche dalle dimensioni della tela.

Quali sono i colori prevalenti della sua tavolozza?

Ogni colore ha la sua valenza e la loro scelta dettata da esigenze descrittive non ne esclude il linguaggio. La forza del rosso, la vitalità del giallo, il nero che delimita i contorni e armonizza i contrasti, regola i volumi impedendo la resa di un’immagine slavata.

Colpisce delle sue tele il contrasto netto di colore e la freschezza del tatto. Cosa può dirci della sua tecnica pittorica?

La tecnica pittorica non deve mai costituire essa stessa un limite ma adattarsi all’esigenza dell’opera e del momento creativo. La mia coerenza stilistica non è dovuta ad una particolare tecnica ma al desiderio e all’idea che regola il mio modo di lavorare. Tuttavia c’è una parola chiave che mi piace pensare ed utilizzare quando lavoro ovvero “ipnotizzare il pubblico” con la luce vivida dei colori stessi quale rimando alla pop art. Credo che un’artista non sia consapevole delle soluzioni tecniche che adotta volta per volta e che le costanti del suo modus operandi possano essere estrapolate più facilmente da altri attraverso l’osservazione.

Cos’è l’arte e cosa vuol dire essere un artista?

Difficile dare una definizione esaustiva. Per me l’arte rappresenta il trait d’union tra spiritualità e conoscenza. Il mio essere che vuole uscire prepotente e sfacciato. L’arte accede a quella regione dello spirito dove sentimento passione e dictomie non sono che qualità dell’Oggetto. L’artista nella concezione della sua opera abita una terra di confine per ricordare a se e all’umanità quando l’arte sappia far vivere magicamente emozioni , i significati e i simboli che l’hanno generata. In una sola parola “Favole”

Nelle sue opere i protagonisti sono spesso presi da cartoni animati, fumetti diventando componente istintiva ed erotica dell’animo umano,

come si colloca questa tendenza stilistica in un ambiente globale disomogeneo e saturo di stimoli contraddittori?

Nasce l’esigenza di interpretare attraverso storie di cartoni animati e fumetti, con basi sociali etiche e romantiche, la primitiva autenticità dell’animo umano, la parte più profonda e a volte buia di ognuno di noi. Disarmonia e contraddittorietà tendono la mano all’erotismo libero da ogni catena e da ogni vincolo.

Le è mai capitato di sognare un’opera d’arte?

Si mi è capitato di svegliarmi con un grande entusiasmo per una nuova opera sognata e poi realizzata. Un’opera è tanto più riuscita se attraverso uno stato di concentrazione fluida ed intensa realizza un equilibrio tra fascinazione e quel frammento di conoscenza che essa ricerca. Le mie opere hanno il leit- motiv dell’erotismo forte in tutte le sue forme. Quando lavoro sono sempre in uno stato di libertà sessuale e sensuale.

Quali esperienze dell’arte moderna e contemporanea considera importanti nell’elaborazione della sua concezione estetica?

Il connubio tra personaggi esistenti e cartoni animati si collocano all’interno di un mondo che presto e in maniera prepotente ci travolgerà.

Le mie opere rappresentano un concetto di realtà e fantasia inteso come processo che l’arte indaga con una sua peculiare modalità, espressione voluta del pensiero libero senza razionalità, barriere. Il pensiero razionale è legato evolutivamente al linguaggio, dunque un pensatore non è un artista, è un pensatore. Mi piace definirmi un iconoclasta, un free dell’arte.