I “ragatti”del muretto

DI INES GUADAGNINI

Lungo la stradina che conduce nella parte alta del paese, c’è un muretto di pietra antichissimo. Posto fra la carreggiata sassosa e la scarpata sottostante, ha da sempre il compito di proteggere i passanti distratti, o peggio incauti, da una possibile caduta rovinosa nel torrente che scorre di sotto.
Ma non solo !

Da un po’ di tempo, infatti, un certo numero di ragatti ha scelto proprio questo luogo come ritrovo pomeridiano, per trascorrere ore sonnolente e pigre, specialmente nei giorni estivi, complice la presenza dell’ ombra fresca di un vecchio castagno frondoso.

Di solito sono cinque o sei, sempre gli stessi: arrivano con fare apparentemente annoiato, ma con il passo felpato di piccole tigri in avvicinamento e le orecchie sempre pronte a captare il minimo segnale d’ allarme. Poi, con un balzo agilissimo, salgono sul muretto, guadagnano il proprio posto, non senza liti furiose a suon di soffi, graffi e miagolii terribili.

Infine, si stendono languidi o si arrotolano su se stessi, oppure restano seduti a fare la posta al volo dei passeri, con i baffi che vibrano, i denti digrignati e il collo teso verso l’ azzurro, impegnati in un richiamo tanto minaccioso quanto vano.

Hanno anche un nome questi ragatti, assegnato ad ognuno da una ragattara che abita poco più in su, verso la torre campanaria del paese: sono Billi, Gina, Susi, Leo e Malì. Qualche volta li raggiunge Otis.
Potrebbero sembrare una colonia felina, ma in realtà non è così. Sono piuttosto una combriccola di anarchici che vive come vuole e dove vuole, di giorno e di notte, in totale autonomia, salvo ritrovarsi sul muretto ad una certa ora del pomeriggio per i motivi già detti.

La ragattara li accudisce mettendo davanti alla porta della propria casa ciotole di croccantini e di acqua, loro lo sanno e vanno a sfamarsi e dissetarsi verso sera , prima di partire per la caccia notturna, ognuno in luoghi diversi.
Nelle giornate tutte uguali di questa combriccola, accade però un fatto nuovo !
E finalmente, direte voi !

In un pomeriggio particolarmente caldo, mentre tutti i ragatti dormono sul muretto, arriva giù dalla stradina una ragatta mai vista prima. E’ bellissima, col pelo lucido lucido di tre colori, bianco, rosso e nero ! Si ferma sotto il muretto, è sfrontata.
Billi e Leo, due ragattoni maschi dal manto tigrato, tanto agili quanto potenti, immediatamente si allertano: puntano le zampe, inarcano la schiena, si stiracchiano.

I loro occhi verdi e gialli la osservano dall’ alto.
– Non oserà mica salire ? – pensano entrambi, e un miagolio risuona nel silenzio a mo’ di minaccia.
Lei li osserva immobile, poi si guarda intorno indifferente, ma subito dopo alza nuovamente lo sguardo e lo posa su Leo. Anche lui la guarda, la scruta, sbadiglia per prendere fiato ed ecco che finalmente tutto si fa luminoso.
Pensa di averla riconosciuta !

In un attimo, con un balzo felino, è giù nella stradina e si avvicina alla sua cara amica Dolli che non vede da tanti anni. Lei resta ferma, lo osserva sorniona, poi socchiude gli occhi con fare seduttivo. Ora si annusano, si strisciano pelo con pelo, cuore con cuore.

E’ passato tanto tempo dal loro ultimo incontro, ma entrambi ricordano tutto: erano cuccioli e ridevano, giocavano, facevano tante cavolate insieme; forse Leo aveva sperato anche in qualcosa di più mentre si rincorrevano a perdifiato lungo i campi di grano, inseguendo farfalle e lucertole.

Ora sono increduli uno di fronte all’ altro e così si accovacciano lì sulla strada, vicini e felici. Leo non sta più nel pelo per la gioia di aver ritrovato Dolli e allora con una zampa le circonda il collo e poi inizia a leccarle la testa con dolcezza.

Lei lo ripaga con inevitabili fusa di piacere:
– Groonnn, groonn, grooonnn ! – è una sinfonia senza pari, un inno all’ amicizia, forse all’ amore, che sale al cielo, mentre le prime ombre della sera si allungano su di loro. Ma ora è tempo di andare a mangiare, così Leo invita a cena Dolli, che lo segue docile fino alla casa della ragattara.
– E’ bello essere ancora insieme – pensano entrambi, mentre si abbuffano di croccantini.

Più tardi ci sarà tempo per raccontare la propria vita uno all’ altro.
Dolli guarda Leo, i ricordi riaffiorano e con essi la nostalgia per quel tempo lontano goduto insieme: fanno a gara a chi racconta di più ed è una cascata di emozioni profonde.
Sta scendendo la notte ed è ora di salutarsi prima di iniziare la caccia, la speranza di rivedersi è appesa al destino !

Passano i giorni. Nei pomeriggi che ormai volgono all’ autunno, Leo trascorre ancora i pomeriggi sul muretto con gli amici di sempre Billi, Gina, Susi, Malì e qualche volta Otis. Spesso sonnecchia , ma il più delle volte si siede maestoso e paziente con lo sguardo rivolto verso la stradina ad aspettare Dolli.

Lei non arriverà più, ma lui ancora non lo sa e continua a sperare di rivederla, oggi, domani o chissà quando.

Immagine tratta dal web

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