Il “demone del sonno”, una leggenda sarda da scoprire

DI FRANCO FRONZOLI

La millenaria leggenda sarda del “ Demone del Sonno “ , interessante e non molto conosciuta, ma sempre attraente come tutte le leggende che si confondono tra loro, ha dei risvolti particolari.

La mitologia sarda la consegna alla realtà come “ Ammutadori “ , per alcuni uno scheletro, per altri una strega, per altri ancora un demone notturno che si insinua nei sogni, li tramuta in incubi causando la “ paralisi del sonno “ .

Effetti.

Paralisi ed angoscia, senso di oppressione, mancanza di respiro, visioni terrificanti.

Sogni e origini.

Le testimonianze riguardo l’esistenza di esseri notturni fantastici che si calano nel sonno delle persone, si consumano nell’arco di millenni, sin dalla storia antica.

In Sardegna ancor prima dei racconti popolari, pare si parlasse di figure maligne capaci talvolta di agire sfruttando il sonno delle persone.

Secondo alcuni studiosi tale credenza ebbe origine dopo il 241 a.C. Quando il territorio finì sotto il controllo dei romani a seguito del trionfo sui Cartaginesi.

S’Ammutadori.

La cultura isolana trova, tuttavia,

a risposta in una entità maligna distante dalle considerazioni scientifiche.

Questa prende il nome di Ammutadori oppure Ammuntadore, che non sarebbe altro che un demone che si insinua nel sonno.

L’Ammuntadore, attaccherebbe le persone nel sonno ; questi posandosi sul petto della vittima creerebbe un senso di oppressione e angoscia.

Si insinua negli incubi ed è pressoché impossibile scacciarlo, a meno che non si recitano a memoria appositi scongiuri, il cosiddetto brebu. Pare che le persone anziane, per difendersi dal demone, fossero soliti mettere sui piedi, in fondo al letto, un capo di vestiario che indossavano regolarmente di giorno.

Alcuni sostengono di aver visto s’Ammutadori, sotto forma di strega, altri di scheletro, chi di nuvole di vapore.

Sempre la leggenda narra, che per secoli sono stati tormentati i sogni dei malcapitati, i quali non avendo una spiegazione scientifica, ricercavano nei riti apotropaici, tipici di quella cultura, un modo per allontanare l’essere maligno.

Rimane tuttavia oggi, il fascino e la storia di un mondo, che nei suoi ricami fantasiosi, continua a suscitare interesse e trasmettere tramite il mezzo della tradizione orale inquietudine e fantasticherie

Nella foto : “L’incubo “ di Johann Heinrich Füssli . Immagine tratta dal web

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