Il destino

DI PAOLO MASSIMO ROSSI

Lucidità che vorrei, lucidità che mi manca
Falsetto della ragione che illude
La fine ovvia dell’uomo sarà anche la mia.
Intanto sono davanti a una luce che abbaglia
Ho solo una lanterna e una piccola pazienza.
Falsa turbolenza esteriore che culla
Il bambino che vive in me e che mi fu affidato.
Dovrebbe mostrarmi la via per seguire
La pace tra le paure del mondo.
Suono frastuono e desolata chiarezza
Nell’universo di colui che generò se stesso
Mentre egli stesso riscattatore tra tanti
Allor che dagli occhi lancio empi messaggi
Ha bisogno di me per liberarsi e trovarsi.
Sono spoglio d’imprevisti come roccia nuda
Credendomi un essere a parte e già sepolto.
Mi cercano scavando sperandomi dannato.

(Fotografia di P.M. Rossi: Abbazia di San Giovanni in Venere – CH –
che fu luogo di ritrovo dei crociati in partenza per Brindisi. Fotografia scattata alla fine degli anni 60 con fotocamera Voiglander Vito C)

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