di Flora Gilda Pianta
Depressione.
Il mio male oscuro,
la mia bigamia con me stessa,
è un lento ritorno del serpente
che si morde la coda
e fintanto che rido
c’è già una lacrima preparata
per una dolcezza infinita, per una crudeltà
e per un volere scontento.
Il mio male oscuro non fa sconti con me:
si addormenta ogni sera con me,
nonostante non ci prepari il posto,
e si sveglia con me per vedere le nuvole
e il loro passaggio. Roba di troppa luce
lo distrae, così mi chiude al buio
a meditare, mentre il mondo fuori
galleggia nel suo estro.
Il mio male oscuro è la mia panna di vita.
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