IL RITORNO DEL LIBRO. COSA LEGGERE IN VACANZA

DI VINCENZO SODDU

Se il lungo lockdown ha influito negativamente sull’abitudine alla lettura, anche per quanto riguarda i cosiddetti soggetti forti, a favore di Tv, chat e social network, da qualche settimana la situazione pare migliorata. A sentire i librai e gli operatori della filiera editoriale, i veri termometri del settore, i lettori sono tornati a impadronirsi del loro prezioso oggetto, complice soprattutto l’estate e la ripresa delle presentazioni pubbliche dei titoli più popolari. Sono cresciuti soprattutto gli acquisti online e la vendita di ebook, anche se è presto per dedurne una presunta supremazia sul prodotto cartaceo. Se lavorano meglio le librerie che sono state in grado di organizzarsi sin dal periodo più buio e che oggi beneficiano dei vantaggi del loro operato, la tendenza del mercato editoriale, infatti, è ancora troppo fluida per giungere a delle conclusioni.

Sul fronte delle preferenze dei lettori, c’è da evidenziare anzitutto la conferma del cosiddetto effetto Strega, dell’influenza cioè della classifica finale del famoso premio sui gusti del pubblico. Tre in particolare i titoli da segnalare, per differenti motivi.

Se al quarto posto della classifica assoluta di Amazon troviamo, infatti, Riccardino, l’ultimo romanzo scritto da Camilleri quattordici anni fa per mettere la sua parola fine alla saga del commissario Montalbano, al nono c’è Il Colibrì di Sandro Veronesi, che proprio quattordici anni fa aveva vinto per la prima volta il premio romano con Caos calmo.

Grossi calibri, insomma, insieme a colossi del thriller internazionale e nazionale, ma se appena dietro troviamo il bestseller di Stefania Auci, I leoni di Sicilia, una trasposizione della fortunata saga dei Florio, d’altro canto non compare nessun titolo delle Case editrici indipendenti, l’unica realtà che notoriamente in questi ultimi anni propone le vere novità in campo editoriale.

E allora ci penso io, e vi propongo altri tre titoli che tre piccole realtà locali hanno imposto per qualità sul mercato. Il primo, che ha sfiorato la dozzina del premio assegnato al ninfeo di villa Giulia, è La vita schifa di Rosario Palazzolo, edito da Arkadia, un romanzo sanguigno e coraggioso su un killer sentimentale, il secondo è edito da Miraggi, e si intitola Di sangue e di Ferro, un romanzo sui recenti fantasmi del terrorismo, giocato in una chiave privata e surreale, mentre il terzo sta un po’ a metà tra i due filoni. È Febbre, di Jonathan Bazzi, un’autobiografia forte edita da Fandango, ed è la vera sorpresa dello Strega, essendo finito per la prima volta a quel simbolico sesto posto destinato proprio alle Case editrici indipendenti.

Cosa concludere, quindi? Beh, che il mercato ha ripreso a respirare, ma che le classifiche sono ancora dominate dalle Majors, mentre le Indie faticano ancora a competere con un gusto, quello del pubblico, difficile ad abituarsi a storie irregolari, scomode e dolorose. Il lettore, insomma, ha ancora bisogno di rassicurazioni, anche nelle trame dei libri da leggere, e per ora “va accontentato”.

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