Il vecchio che ha pianto

DI MARIAESTER GRAZIANO

Quando zia è morta, mio zio pianse. Pianse con tutte le spalle e le mani sul volto con le dita zollate. Pianse con tutto il corpo e vedere un vecchio piangere ti schianta dentro.

Ho sentito tutto il mai più della loro unione litigiosa ma ben organizzata tranne che per le turnazioni verbali dell’insulto. Non ho mai capito cosa si dicessero e chi l’avesse vinta. Credo che sia anche per questo che si amarono davvero. Perché nessuno ebbe mai modo di chiedere scusa.

Mio zio, dopo la morte di zia, si consumò con la fretta di un cerino. Sopravvisse una pelle con un po’ d’occhi attaccati. Gli si era conficcato nella pupilla il liquore del lutto.
Non capitava quasi mai in paese che morisse prima la moglie. Le vedove incarnite nel nero, erano una maggioranza netta e accovacciata, stretta nelle messe vespertine e nei cortili delle case.

Riunite, parevano chiazze di terra bruna, grassa e feconda tra la pietra scontrosa delle case. Avevo visto vedove piangere ma un vecchio mai e mi divise il cuore.

Immagine tratta da Pixabay

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