Incubo, cercando me (diciannovesima parte)

DI ROSY PENNELLI

Quella notte fu inseguita da sogni orrendi, confusi e colmi di messaggi strani. Un’altra notte da ricordare e decifrare. Vide spine di pesce fuoriuscire dalla bocca di una donna che masticava carne e sorrideva soddisfatta … vide navi grandi incrociarsi con quelle piccole …

Ancora quella donna, aveva stuzzicadenti tra i capelli e se pur glieli tiravano via ricomparivano in smisurati numeri mentre dalla sua bocca uscivano frasi che non comprendeva, Greta la domava con parole provocatorie e indignate.

Sobbalzó nel suo letto fradicia di sudore e con le mani formicolanti… uno sguardo alla TV accesa ma senza segnale e raccolse il telefono cellulare finito sul pavimento durante il sonno. Le due di notte…notte piena e non ci voleva, non poteva perdere sonno di già… voleva rimettersi a dormire…
Buio…

Aprì di colpo gli occhi dopo quello che forse non era un sogno…un colpo sul viso come uno schianto contro un muro ricevuto d’improvviso… l’attimo prima di realizzare che non era vero, aveva sentito la parvenza di un dolore al setto nasale, il sapore ferroso del sangue tra la gola e il palato, il formicolio alle mani e il cuore battere troppo forte per essere accaduto tutto solo nella testa.

Tutto era durato un secondo …un colpo di sonno, eppure così lungo e intriso di sensazioni…si aspettava di sentire dolore, quasi si sforzava e lo cercava per dar a quello schianto un motivo per esserci stato…ma il non dolore e il vuoto le stavano accanto, la guardavano e le dicevano “: ma cosa vuoi provare, nulla era reale… nulla c’è stato davvero!”…

Dopo qualche minuto che il cuore riprese i suoi battiti regolari e la razionalità prese coscienza, appurò che non era un sogno ma il duro ricordo di un pugno ricevuto realmente sul viso…

Continua…

Immagine tratta dal web

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