Io scelgo il mare

DI ANNA LISA MINUTILLO

Non lo so come si fa ad avere timore degli spazi sconfinati quando viviamo in pochi metri quadrati che dovrebbero regalare sicurezza e stabilità.
Non lo capisco perché in questi contesti oltre a richiudere se stessi si chiuda anche il raziocinio e la capacità di discernere e condannare tutto il male che c’è.

Non si spiega questo bisogno di plasmare le persone, rendendole schiave di pregiudizi piuttosto che libere di essere.
Non la comprendo proprio la necessità di ritenersi sempre migliori degli altri decidendo chi debba vivere e chi invece morire.

Non sono fatta per il bisogno di guerre e gli spargimenti di sangue, non sono tagliata per questo continuo screditare la vita a vantaggio di assurde violenze e rivalità che albergano nelle meni ristrette che non riescono più a vedere e ad apprezzare la grande fortuna di essere vivi e potersi arricchire attraverso gli incontri evitando gli scontri.

Ho meno paura del mare, dell’ignoto, di essere ospite in terre lontane, che stare qui a vedere come si continua ad insegnare il non amore.. per questo preferisco veleggiare ed abbracciarlo tutto questo mare, chiedendo perdono per chi giudica inutili altre persone, dimenticando che inutili sono gesti scellerati che dimostrano tutta la loro piccolezza a chi ritengono piccolo.

Io scelgo il mare

 

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