Italia: una repubblica fondata sul regime della paura

di Emilia Urso Anfuso

Un decreto a settimana. Regole sregolate che non servono a bloccare la diffusione di un virus che lo stesso virologo Matteo Bassetti sta determinando al pari di un virus qualunque, non certo terribile al punto da motivare l’esclusione sociale dei non vaccinati, o peggio, le restrizioni per chi non si è sottoposto alla terza dose, considerati untori anch’essi, e che comunque, anche se inoculati, in Italia non hanno riacquistato alcuna libertà.

C’è di più: a fronte della campagna vaccinale a due e tre dosi, aumentano esponenzialmente i casi di positivi, e di ammalati, anche. Le cose bisogna dirle chiaramente, e dire la verità. Non è vero che “Tutti i vaccinati, se si ammalano di Covid-19, al massimo si beccano un raffreddore”. Conosco diverse persone, trivaccinate, che si sono beccate la malattia e non sono state, o non stanno, affatto come è stato propagandato.

Il sistema italiano fa acqua da tutte le parti e non da oggi. Stiamo pagando a caro prezzo le politiche sanitarie che hanno solo individuato quanti miliardi tagliare per non “sprecare” denaro pubblico. Che poi lo stesso denaro pubblico venga annualmente gettato dalla finestra per altri versi, sembra che a chi governa la nazione freghi nulla.

Potremmo per esempio parlare dei 200 miliardi – MILIARDI – di euro sprecati ogni anno a causa della malagestione della Pubblica Amministrazione. Un dato tra i troppi che ha fatto, di questa nostra Italia, il paese più scellerato d’Europa, costantemente sovrastato da decine di procedure d’infrazione, in debito economico con mezzo mondo, e costretto a chiedere aiuti e sussidi miliardari alla UE, che poi paghiamo noi cittadini a botte di riforme terribili, che impongono altre privazioni dei diritti civili.

Quello di seguito è la stampa di un articolo pubblicato nel 2020 su SkyTg24: ormai è meglio scaricare le pagine web in locale, perché spesso si ha la sorpresa di verificare la cancellazione di articoli e documenti da Internet, il link comunque è questo.

Molti italiani sono già scappati all’estero. Molti altri stanno meditando seriamente di lasciare la nazione.

Alcuni avviano il terribile settore degli autolesionisti, di cui sembra importare fichi secchi alla stampa nazionale: la notizia più recente è quella che vede protagonista un giovane docente che si è dato fuoco davanti a una stazione dei carabinieri.

Ecco una delle notizie sul caso del docente che si è dato fuoco, pubblicate in queste ore: https://www.quicosenza.it/news/area-urbana/440986-docente-33enne-si-da-fuoco-a-rende-trasferito-al-carderelli-manna-rispetto-e-silenzio

I pochi siti di informazione che hanno dato la notizia, sembrano intimoriti dal collegare la sospensione dal lavoro del docente col gesto terribile: fa riflettere parecchio questo stato di allerta e terrore. Antonio Albanese ha ben rappresentato il Ministro del Terrore attraverso quel suo personaggio, che sembrava comico, invece era predittivo.

Nel silenzio colpevole della stampa nazionale, e dei media in generale, il popolo italiano torturato selvaggiamente da misure governative che hanno nulla a che fare con la tutela della salute pubblica, cede la propria esistenza nelle mani di chi da decenni abusa di potere.

Una buona percentuale di cittadini, vaccinati e non, stanno subendo un martellamento incredibile e quotidiano, da due anni. La tenuta psicologica è messa a dura prova, la gente muore negli ospedali e ai parenti non viene dato il diritto di poterli abbracciare prima della morte, o di vederli e toccare, dopo morti.

Ma che razza di paese è mai questo, cosa è diventata la nazione in cui siamo nati? Perché la popolazione sta accettando azioni immorali come la privazione dell’affettività, persino durante gli ultimi agonizzanti respiri, o nelle RSA, dove agli anziani viene imposta, anche, la solitudine e la carenza affettiva

Questo appello l’ho ricevuto due giorni fa dal Comitato famiglie RSA: basta leggere queste righe per farsi accapponare la pelle: https://www.gliscomunicati.it/2022/01/31/linsostenibile-indifferenza-sugli-anziani-ricoverati-in-rsa-lappello-dei-familiari-non-puo-cadere-nel-vuoto/

Per oggi non ho altro da aggiungere. (FONTE: GliScomunicati.it)

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