Joaquín Sorolla, Elena en la playa, Biarritz

DI ILARIA PULLE’DI SAN FLORIAN

Joaquín Sorolla Bastida è, in realtà, meno noto al grande pubblico di quanto potrebbe apparire. O meglio, è uno di quegli artisti le cui opere possono anche essere più o meno conosciute, se non altro visivamente, ma sovente se ne ignorano autore, epoca e altri dettagli dirimenti.

Operativo nell’ambiguo periodo a cavallo tra Ottocento e Novecento, contribuisce in maniera fondamentale a modificare e rinnovare la pittura spagnola, portando una ventata – è proprio il caso di dirlo – di novità e freschezza in un clima, ormai dopo tanto tempo, stancamente dominato da una ormai trascorsa Belle Époque.

Nel 1900 conquista un premio molto ambito, il Grand Prix presso l’Esposizione Universale di Parigi, che consegna la sua arte ad una dimensione internazionale, celebrandone luce, aria e colore, tanto che in quel frangente si parlerà di lui come del più grande pittore vivente.

Naturalmente, lanciato in questa roboante carriera internazionale, non può esimersi dal visitare l’Italia, patria artistica per eccellenza e meta di praticamente chiunque desideri cimentarsi con tele e pennelli; visita Assisi, Venezia, e si lega all’atmosfera italiana, che trova caratteristicamente congeniale.

Nella produzione dell’autore spagnolo – quest’anno celebrato a Milano, a Palazzo Reale, dal 25 Febbraio al 26 Giugno, con la prima mostra interamente dedicatagli, intitolata Joaquín Sorolla pittore di luce – dominano straordinari dipinti di sole mare e vento, rievocanti immagini di incrollabile libertà, ma anche opere peculiarmente legate al profondo amore che l’artista, per tutta la vita, esprime in favore del legame con la sua famiglia.

La moglie Clotilde, costante musa della sua produzione artistica, si affianca ai figli María, Joaquín ed Elena, spesso raffigurati non tanto in un’ottica di ritrattistica tradizionale quanto fluidamente catturati en plein air in occupazioni più o meno quotidiane, ma difficilmente ordinarie.

Elena sulla spiaggia di Biarritz, nota località spagnola frequentata da importanti personalità internazionali soprattutto nell’Ottocento, e tuttora particolarmente apprezzata da sportivi e surfisti – La Mecca dei surfisti – rispecchia la volontà di Sorolla di fissare sulla tela la dedizione sia alla pittura che alla famiglia.

Probabilmente non una delle sue opere più mirabolanti, leggermente tendente ad una ordinaria ‘classicità’ dell’epoca, e soprattutto non caratterizzata da quelle figure strutturalmente imponenti, tali da trascinare lo spettatore nel contesto del quadro, ma certamente una sobria manifestazione di arte in potenza: volontariamente relegata ad un ambito non altisonante, e proprio per questo preziosa testimonianza di un sentimento vero e reale…

Joaquín Sorolla 1863 – 1923
Elena en la playa, Biarritz (1906)
Olio su tavola (misure sconosciute)
Collezione Privata

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