La bambina perduta tra le acque

DI MARIAESTER GRAZIANO

Ci sono i turisti, le infradito e le luminarie della festa della Santa Maria. Ma è tutto sullo sfondo, non danno fastidio al primo piano che trema di fame.
Ora zoom sul piatto di triglia con l’occhio come la luna quando tutto intorno è inchiostro di mare e non sempre si ha voglia di piangere,
aggiungere sale alle onde.
L’occhio di triglia sembra molto spalancato, come se il terrore di appena nove ore fa ancora non sia finito col piatto e il buon vino.
È pesce fresco fresco di incubi e voracità.
Anche le triglie inghiottono lacrime a loro modo, pezzi di incubi e mignoli,
un po’ di plastica e sconforto.
La giornalista sta dicendo che ci sono quelli che aspettano che ti alzi dal tavolo all’ aperto vista mare, per mangiare i tuoi avanzi di pesci e molliche.
Che un po’ a qualcuno può sembrare una specie di inedito cannibalismo.
Capite bene cosa voglio dire.
Che un po’, se ci rifletti, c’è una mamma che troverà così di rimettersi in pancia la bambina perduta tra le acque.
Una parte appena,
la fine di un mignolo.
(Emergenza naufraghi Lampedusa, settembre 2023, morta bambina di 5 mesi)

Immagine tratta dal web

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