E non ci abbandona la fame spietata
ruota e si restringe sulle mani
affondati sulle ginocchia piegate
sulla pancia dolente
che ulula la miseria.
Sbiadisce la luce negli occhi
impallidisce sui volti sofferenti
chiedendo: cosi sarà anche l’indomani?
E la fame continua il suo sonetto
viaggiando ovunque ci trova
noi… predatori della miseria infinita.
Immagine tratta dal web
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