Mi sentivo superficiale e scintillante come l’oceano e, sotto, le balene del dolore, il plancton di misere preoccupazioni, i morti di vita e l’immenso precipizio di sale.
Piena di emicranie simili a coralli e disturbate conchiglie, ritorte come la spirale fumosa dalla lampada di Aladino ma senza genio e senza sforzo di desiderio.
Un trionfo di caravelle affondate e di Americhe non raggiunte proprio laggiù, l’inquietudine notturna delle maree, il mosaico bizantino di ricordi senza più occhi e il pacato trionfo degli sconfitti quando si sentono finalmente nel fondo.
E ora ecco la dolce solitudine che conta i granelli di sabbia.
Immagine tratta dal web
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