La libertà della dolce solitudine

DI MARIAESTER GRAZIANO

Mi sentivo superficiale e scintillante come l’oceano e, sotto, le balene del dolore, il plancton di misere preoccupazioni, i morti di vita e l’immenso precipizio di sale.

Piena di emicranie simili a coralli e disturbate conchiglie, ritorte come la spirale fumosa dalla lampada di Aladino ma senza genio e senza sforzo di desiderio.

Un trionfo di caravelle affondate e di Americhe non raggiunte proprio laggiù, l’inquietudine notturna delle maree, il mosaico bizantino di ricordi senza più occhi e il pacato trionfo degli sconfitti quando si sentono finalmente nel fondo.

E ora ecco la dolce solitudine che conta i granelli di sabbia.

Immagine tratta dal web

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