La povertà è fatta di persone, non di freddi numeri

DI FRANCO FRONZOLI

Si parla della povertà come fosse un fattore alfanumerico, come se dire 1 oppure un milione di poveri, sia eguale, come se la sofferenza si possa esplicitare nei numeri.

I numeri non cancellano i rimorsi, non fanno gridare le coscienze, non riempiono con qualche euro un portafoglio vuoto.

La povertà è una cosa molto più seria di quanto si possa pensare, più dolorosa, più devastante di numeri e penose considerazioni.

La povertà annulla la dignità, sopraffà la coscienza, cancella i desideri, sconfigge le aspettative.

Povertà non è solo tendere la mano per vedere se qualcuno fa cadere qualche obolo, non è dormire sotto un ponte o sotto un portico, è principalmente cancellazione dei diritti, è emarginazione sociale.

Un povero un vero povero, non ha la possibilità di curarsi, non accede in una farmacia per chiedere un farmaco, non ha una casa accogliente dove poter lenire i morsi della fame, cancellare la solitudine esistenziale.

Il povero è destinato a morire senza che ci sia una mano che stringa la sua, senza che possa usufruire di un abbraccio, di una parola di consolazione.

Il posto più frequentato dai poveri è la panchina, in ogni stagione, primavera estate autunno e inverno.

Mentre chi povero non è si può permettere una vita dignitosa, delle cure adeguate, pagare visite specialistiche private, accedere in un ospedale privato, il povero è escluso da tutto ciò.

L’ organizzazione sociale e politica non  si  prende cura di queste persone in modo sufficiente, li guarda e si allontana come fosse una vergogna, garantire loro l’adeguato intervento.

Perché non provare a dimorare per qualche notte magari di inverno, sotto
un ponte,  nell’ un angolo di una galleria senza avere l’autonomia economica per poter accedere ad un pasto caldo?

Il sostegno alla povertà  fatta eccezione per le organizzazioni umanitarie, le comunità religione, i gruppi di aiuto civile, non esiste se non a parole e nei numeri, quei freddi numeri che si assottigliano quando un povero muore e, nel contempo fanno spazio all’ ingresso altri.

Ancora più drammatica la situazione dei bambini poveri  che non si vedono sulle strade ma ci sono, eccome se ci sono.

Dovrebbero essere tutelati ed assistiti e non lasciati abbandonati a se stessi, lasciati morire nel nulla della vita, in un luogo anonimo delle città.

Immagine tratta dal web

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