La volpe e la fata

DI TERESA TROPIANO

C’era una volta una fanciulla di nome Lilli, molto timida e riservata e suo malgrado, si fidava di tutti, pur di avere qualche amico, cadendo spesso in trappole di adescatori e imbroglioni dall’animo cattivo che approfittavano della sua ingenuità.

Lilli viveva con i suoi genitori in campagna, in una bellissima casetta, ai piedi di un bosco. Ogni giorno si recava a scuola con l’autobus per raggiungere la città che era poco distante dalla sua abitazione. Nell’autobus cerano alcuni ragazzini che frequentavano la sua stessa scuola e la prendevano spesso in giro per il suo modo di vestire e per il suo fare un po’ maldestro, le mettevano sgambetti per farla inciampare e cadere sotto gli occhi di tutti i bulli spettatori.

Lilli era molto semplice e forse un po’ goffa, poco femminile, con i suoi capelli neri, ispidi e corti come quelli di un maschietto ma dotata di una sensibilità e di una intelligenza superiore alla norma, purtroppo non era capita dai suoi simili, amava troppo gli animali e con loro aveva un rapporto speciale. Durante il viaggio casa-scuola, nell’autobus soleva sedersi sempre al primo posto dietro al conducente, il quale, dispiaciuto per i frequenti episodi di bullismo dei ragazzi, le suggerì di sedersi con lui.

Lilli si sentiva protetta, curiosa e innamorata della vita si incantava a guardare fuori dal finestrino tutto il mondo che scorreva. All’improvviso, quel giorno, l’autista frenò bruscamente perché Lilli gli urlò di fermarsi di colpo per aver visto un animaletto attraversare la strada. Si udì un fortissimo lamento…era una bellissima volpe che giaceva sul selciato, salva per miracolo, non fu investita dall’autobus.

Lilli chiese di scendere lì per soccorrere la bestiolina. La sollevò tra le braccia, salutò il conducente e la portò con sé nella radura del bosco. Si sedette sul tronco sporgente di una grande quercia e controllò se la volpe avesse riportato delle ferite. Quest’ultima era illesa, solo molto spaventata.

Lilli scoprì che la volpe era magica, parlava come gli umani.
Incredula le chiese come ciò fosse possibile.
La volpe rispose: “Grazie a te piccola, io sono salva e tu come premio per avermi salvato la vita diventerai una fata. Ti conferisco dei poteri che potrai usare solo ed esclusivamente per salvare chiunque si trovi in pericolo o che chieda aiuto, null’altro potrai fare”.

Lilli era incredula, guardò la volpe negli occhi, la ringraziò e la baciò sul musetto. In quel momento avvertì un calore fortissimo, fu pervasa da una incredibile energia che la rese sicura di sé e potente, non solo! I suoi capelli neri e ispidi si trasformarono in una chioma fluente color rame e sul viso le comparvero alcune lentiggini. Il suo aspetto fisico non era più quello della goffa ragazzetta di campagna ma di una fata dolcissima dai capelli rossi. Il sole sembrava essersi posato sui suoi capelli luminosi.

La volpe si congedò, era giunto il momento di andare, tuttavia le consigliò di non essere troppo ingenua col prossimo e di avere un po’ di scaltrezza per individuare chi era sincero con lei e chi no.
Ecco Lilli, disse la volpe: “Ti regalo un po’ della mia furbizia e i colori del mio manto rosso affinché tu diventi una piccola volpe nell’anima e nel cuore.
Ora disponi dei miei poteri e fanne buon uso ma soprattutto non sprecarli per aiutare chi non merita e chi non ha gratitudine nei tuoi confronti”.

Lilli, grata per quanto le accadde, salutò la sua amica volpe e proseguì per la sua strada, sperando un giorno di rincontrarla.

Immagine tratta dal web

 

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