L’amore aiuta

DI MARIA RONCA

È infantile la scrittura nei quadernetti di una bambina di 10 anni.
Nessun ascolto è piu paziente di un diario da scrivere, per contenere tutto quello che hai dentro, nel segreto.
Nessuna frase fatta, la mano scrive in automatico, senza ritocchi, senza freni.

Un regalo importante, per la comunione, che andava rimandata a un tempo meno doloroso.
La festa cozza con il lutto.
Il caro diario con il lucchetto ne sa qualcosa.
Le lacrime versate di notte, i sospiri adolescenziali per un amore segreto che ti lascia aperta il cuore e ti resta dentro, per accendere la speranza, la gioia e quel pizzico di affetto che ricerchi per rendere meno duro gli affanni.

Contenere la tristezza è una impresa, che ne sa una bambina cresciuta troppo in fretta, delle prove, delle sfide, degli abbandoni precoci.
Ti strappano il cuore e vivi un’altra vita. Dentro le sofferenze, le rinunce e le parole incomprensibili.
Il corpo che cambia nell’inesorabile tempo dell’adolescenza, gli impegni, la scuola, i compiti e i giorni sempre uguali.

Per casa niente è come prima, un posto a tavola vuoto, la fatica di proseguire senza.
Dammi un pensiero e ti consoleró. Il rito di ogni sera, dopo la consuetudine delle preghiere, si compiva, le pagine di un diario assorbivano emozioni.
Nel ventre di mia madre si muoveva la vita, mentre succedeva tutto questo.

Mia madre una donna giovane, forte e determinata viveva per due, tre e quattro, con il fardello sulle spalle.
Non lo dava a vedere, ma il suo era un dolore composto, distaccato per non pensare e per dare senso alla sua vita.
Forza mamma ce la faremo!
Ogni aiuto che le davo era sempre poco, rispetto al suo. Non darle pensiero mi ripetevo, fa’ la brava, studia e canta.

La morte è un attimo, la quotidianità un’esigenza.
La vita continua per i vivi, non puoi permetterti di mollare e di tentennare.
Restare a lungo, nel pensiero della morte, logora.
In pochi mesi, i diari diventano tre e ad ogni pagina un nome si fa strada, un altro ti accompagna, per far spazio ai primi amori, alle prime scelte importanti, a farti bastare i ricordi, a giocare spensierata e ad amare le passioni che crescono dentro. Il canto.

Altri dolori si affacciano durante questo viaggio terreno, l’amico che muore in un incidente stradale, l’amica che muore di tumore. Uno strazio che si ripete. Un segno della precarietà della nostra esistenza.
Eppure siamo una fonte inesauribile di risorse nascoste, che all’improvviso escono e ci sorprendono.
Avevo un luogo magico dove imparare a leggere la vita, a immedesimarmi: La biblioteca di San Tommaso.

Quanti libri hanno destato in me la curiosità, la fantasia, il sogno e realtà.
In un quartiere la comunità e la vicinanza.
Per perdersi non hai tempo, ritrovarti hai gli scout, l’Azione Cattolica, la scuola e tanti amici, per fortuna. Sopra ogni cosa l’amore per i libri e il canto.
La vita è oltre la morte.

Un angolo tutto per me tra gli scaffali, immersioni energiche, tra un saggio, un romanzo, una raccolta di poesie e una canzone di Eros Ramazzotti, un Cioè tra le mani, la domenica mattina e tutto continua nello scorrere del tempo.
Quante cose si cancellano, per passare al foglio nuovo, tante emozioni raccontano chi sei, tanta dolcezza e tenerezza si raccoglie lungo il cammino alla crescita.

Un diario per amico, per depositare uno scrigno di vita vissuta.
Continua…

©® Copyright foto di Maria Ronca

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