L’attesa

DI FRANCO FRONZOLI

 

Ho atteso un treno, mai arrivato,

che portava un amore lontano,
nei ricordi di un sogno apparso per caso.

Ho atteso la neve d’inverno, per accarezzare il suo bianco velluto.

Ho atteso, un amico sincero.

Ho atteso mio padre per ricevere un bacio, un conforto, un aiuto sincero.

Ho atteso un tramonto, seduto su un ciglio, guardando il cielo per vedere le stelle.

Ho atteso i colori di un arcobaleno.

Ho atteso la musica, uscita da un piano con un violino che vibrava vicino ; da uno spartito, scritto da Wagner che è stato poeta, compositore.

Ho atteso, le onde del mare, il suo rumore.

Ho atteso una vita migliore, fatta di tutto, fatta di niente, fatta di istanti e di colori.

Ho atteso il sogno dei miei ricordi , per rivedermi su un campo sportivo, tirare due calci verso il destino.

Ho atteso mio figlio per essere padre.

Ho atteso sperando che fosse tutto normale, con occhi discreti
con occhi sinceri.

Ho atteso mia figlia leggendo un giornale.

Ho atteso le rondini di primavera, tornare al solito nido sulle grondaie.

Ho visto i miei giorni passare veloci, correre avanti tra albe e tramonti.

Ho visto crescere figli e nipoti.

Ho visto tutto

Ho visto niente.

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