Il mercato editoriale non fa eccezione rispetto a quello che vende altre merci: esso punta alla quantità. In letteratura, oggi, l’editoria privilegia dunque autori che blandiscono i lettori, che li lusingano o anche che fingono di scandalizzarli.
Il fatto è che gli uomini amano chi li conferma nelle loro convinzioni, adorano chi li fa ridere (sarà questo il motivo del grande successo dei comici in politica?), ma detestano chi li mette di fronte alla loro coscienza.
Eppure, soltanto questi ultimi possono dirsi veri scrittori, ossia autori che osano sperimentare fino in fondo di quanta verità è capace un uomo. Ogni opera letteraria è conseguenza di grandi malattie dell’animo. Per mostrarsi degna di essere letta, essa deve essere il risultato unico del proprio coraggio e della propria irriverenza verso se stessi.
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