Un incontro casuale, su un traghetto nel percorso tra Venezia e la Grecia lei Edith e lui Andrea.
Lei ragazza trasgressiva, indipendente, amante della libertà ad ogni costo ; lui Comandante di quella imbarcazione, severo ed intransigente.
Sono questi i nomi dei due personaggi principali del romanzo di Susanna Tamaro.
Due interpreti diversi in tutto.
Ma sarà proprio questa diversità che li unirà, costruendoli, plasmandoli, facendoli innamorare.
Una diversità che concilia le paure con le sicurezze, il giorno con la sera, le diverse visioni della vita.
In un’isola scorgono una casa abbandonata, la acquistano, la ristrutturano, la abitano.
Ed in questa casa emergono le passioni di lei per le api, per i fiori, per gli alberi.
Lui, vorrebbe una veduta sul mare, ma cede alla prorompente felicità di lei.
In fondo il mare non è lontano.
… rimane solo …
È questo il risvolto più bello, interessante, intrigante del libro, che spinge Susanna Tamaro, alle più belle ed eleganti sfumature.
In quella casa Andrea sente il profumo di lei, la sua presenza, la sua gioia, la sua allegria.
Una sublime descrizione riservata a quei passi letterari in cui il protagonista parla con il vento, con le api,
con ogni piega di quella casa.
Lo scricchiolare di una porta sembra parlare, così come lo sbattere di una finestra.
E lei è lì, assente, ma, più che presente.
Lei è lì tra i suoi pensieri.
A ricordare che i pensieri sono diversi tra una giornata calma ed una ventosa.
Quando è calma sono ordinati, lenti, controllabili.
Quando corrono nel vento sono furiosi, contorti, anarchici, rivoluzionari .
Ma ora ci fermiamo, per delicatezza e per non svelare troppo di una lettura che va fatta, per vivere grandi emozioni, quelle che solo l’amore sa donare…
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