Lotteria degli scontrini, le finalità della nuova misura per combattere l’evasione

DI MARIA PARENTE

Con la lotteria degli scontrini lo Stato ricorre ad uno strumento in più per combattere l’evasione fiscale invogliando clienti ad acquistare , pagando con carta di credito o bancomat, e agli esercenti di non “rifiutare” tale condizione poiché la lotteria potrebbe premiare anche loro. Per concorrere alla sontuosa vincita è sufficiente registrarsi sulla piattaforma si ottiene un codice lotteria, una serie di numeri e lettere più un codice a barre abbinato al codice fiscale, da presentare in cassa quando si fa un pagamento.

COME FUNZIONA-La lotteria avrà estrazioni “ordinarie” ed estrazioni “zerocontanti”: se avrai utilizzato strumenti di pagamento elettronico parteciperai ad entrambe. Per le estrazioni zero contanti sono previsti premi sia per il consumatore che per l’esercente. Ogni settimana verranno assegnati quindici premi settimanali da 25.000 euro ciascuno per il consumatore e quindici da 5.000 euro ciascuno per l’esercente. Ogni mese ci saranno dieci premi da 100.000 euro ciascuno per il consumatore e dieci da 20.000 euro ciascuno per l’esercente. Ogni anno verrà assegnato un premio da 5.000.000 di euro per il consumatore e uno da 1.000.000 di euro per l’esercente. Le estrazioni partiranno dal 2021: ogni giovedì verranno effettuate le estrazioni settimanali, per tutti gli scontrini trasmessi e registrati dal sistema lotteria dal lunedì alla domenica, fino alle ore 23:59, della settimana precedente.

EVASIONE IN ITALIA– L’evasione fiscale è da tempo immemore per l’Europa ma soprattutto in Italia, un problema insanabile: si stima difatti una perdita annuale netta in 110 miliardi annui. Si tratta di uno dei reati più gravi sia dal punto di vista morale sia da quello economico: recuperando anche solo un terzo della evasione si potrebbero risolvere gran parte dei problemi dei milioni di “diseredati” italiani: disoccupati, disabili, malati di Alzheimer, immigrati da mettere in regola. Anche quest’anno, esaminando il Rendiconto annuale dello Stato, si deduce che con i suoi dati la “lotta all’evasione fiscale” non ha dato risultati sperati. Su più di mille miliardi (per l’esattezza, 1.002,8) di tasse, imposte e contributi evasi e affidato agli agenti della riscossione tra i 2000 e il 2019 ne sono stati incassati appena 133,4, cioè il 13,3%. Non ha funzionato nemmeno la strada delle sanatorie: malgrado la facoltà concessa agli evasori di pagare il dovuto a rate e senza sanzioni e interessi non si è riusciti ad incrementare il tasso di riscossione. Nonostante tutte le sanatorie degli anni passati c’è ancora un magazzino teorico di entrate iscritte a ruolo da riscuotere per un importo di 954,7 miliardi, ma solo 79,6 hanno concreta possibilità di essere incassati.

UNA RIFLESSIONE- E’ chiaro come queste ingenti somme ingenti siano particolarmente difficili da recuperare per lo Stato pur coattivamente, rassegnandosi ad una perdita stimata che avrebbe potuto utilizzare per risolvere qualche problemino di troppo. E’ doveroso comunque sottolineare che l’evasione non è circoscritta alle sole partita iva o dipendenti , statali o privati, ad evadere puntualmente sono imprenditori e uomini facoltosi volti noti del panorama nazionale che come è comprensibile non saranno interessati né coinvolti alla lotta dello Stato, ancora una volta prendendo di mira le ordinarie attività commerciali, indirettamente obbligate, a non potersi sottrarre alle richieste dei clienti di pagare con moneta elettronica per tentare di accedere alle somme promesse. Il timore risiede probabilmente nella sospetta ipotesi di un “lecito” abuso dei commercianti, dopo lunghe e consistenti chiusure imposte dal lockdown, di guadagnare più introiti con i contanti e nell’eventualità “dimenticando” di emettere lo scontrino.

La domanda in conclusione è lecita: perché non ideare un piano inclusivo di lotta all’evasione fiscale, se è questo lo scopo reale della lotteria, che agisca effettivamente contro gli evasori(di qualunque classe) piuttosto che accanirsi solo sulle nostre attività commerciali? Perché controllare minuziosamente entrate ed uscite del popolo piuttosto che sorvegliare anche i potenti, noti fruitori, della manipolazione evasiva?

Una domanda, un invito, a riflettere e comprendere.

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