L’umanità non ha colore

DI FRANCO FRONZOLI

Era giugno del 2018.

A Ventimiglia, in una giornata assolata, l’aria è sconvolta dalle urla di una mamma.

I  suoi due figli, sono stati rapiti dal mare, il pericolo è imminente, nessuno si muove.

Ad un tratto, un uomo, corre verso il mare, si tuffa tra le onde, raggiunge i due bambini, che si aggrappano a lui piangenti.

Li salva.

Ma chi sarà mai questo uomo che come sempre, dopo,  definiranno eroe?

Si chiama Cheikh Samba Beye , 44 anni, Senegalese, extracomunitario.

Da12 anni in Italia, sempre alle prese con lavori saltuari, svolti in tutta Italia.

Ha subito azioni razziste per la sua nazionalità e per il colore della pelle.

Avrebbe potuto pensare : «perché buttarmi se quei due  bimbi sono bianchi,  figli magari di genitori che odiano i neri? ».

Invece no, non ci ha pensato un secondo, si è gettato in mare ed ha salvato i due bambini.

La mamma come riconoscenza, gli ha regalato un telefonino perché quello che aveva si è perduto in mare.

A Ventimiglia faceva l’uomo di fatica in uno stabilimento balneare.

Una buona parte dei soldi guadagnati con quel lavoro ed altri lavori saltuari, li ha sempre mandati a casa, ai suoi cari.

Adesso,  ma solo adesso, dopo aver messo a rischio la sua stessa vita,  è rispettato e c’è chi dice che meriterebbe una medaglia.

Purtroppo è così, solo quando si compiono queste gesta,  si cancella il colore della pelle.

Un modo di pensare alquanto discutibile, un modo di pensare che continua a non farci onore e che se non cambierà, ci farà annegare nello squallore da cui nessuno ci potrà salvare…

Immagine tratta dal web

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