Era giugno del 2018.
A Ventimiglia, in una giornata assolata, l’aria è sconvolta dalle urla di una mamma.
I suoi due figli, sono stati rapiti dal mare, il pericolo è imminente, nessuno si muove.
Ad un tratto, un uomo, corre verso il mare, si tuffa tra le onde, raggiunge i due bambini, che si aggrappano a lui piangenti.
Li salva.
Ma chi sarà mai questo uomo che come sempre, dopo, definiranno eroe?
Si chiama Cheikh Samba Beye , 44 anni, Senegalese, extracomunitario.
Da12 anni in Italia, sempre alle prese con lavori saltuari, svolti in tutta Italia.
Ha subito azioni razziste per la sua nazionalità e per il colore della pelle.
Avrebbe potuto pensare : «perché buttarmi se quei due bimbi sono bianchi, figli magari di genitori che odiano i neri? ».
Invece no, non ci ha pensato un secondo, si è gettato in mare ed ha salvato i due bambini.
La mamma come riconoscenza, gli ha regalato un telefonino perché quello che aveva si è perduto in mare.
A Ventimiglia faceva l’uomo di fatica in uno stabilimento balneare.
Una buona parte dei soldi guadagnati con quel lavoro ed altri lavori saltuari, li ha sempre mandati a casa, ai suoi cari.
Adesso, ma solo adesso, dopo aver messo a rischio la sua stessa vita, è rispettato e c’è chi dice che meriterebbe una medaglia.
Purtroppo è così, solo quando si compiono queste gesta, si cancella il colore della pelle.
Un modo di pensare alquanto discutibile, un modo di pensare che continua a non farci onore e che se non cambierà, ci farà annegare nello squallore da cui nessuno ci potrà salvare…
Immagine tratta dal web
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