Lune morenti

DI ROBERTO DE PONTI

Messaggi dal passato,
dita roventi ad indicare
rimpianti riportati a galla
dall’ istinto,
in successione di coincidenza
e percezione.
Come onda che precipita
verso rive
di parole non dette,
profonde lacerazioni
seguono percorsi accidentati,
in lucentezza opaca
di colori primaverili
ormai sbiaditi, ad arricchire
collezioni di delusione.
Su lavagne cancellate
vite pesanti come pietra,
e leggere come piuma,
appaiono capovolte.
nell’ alternarsi di debolezza e forza,
metamorfosi capricciose
e incostanti
di indimostrabili teorie.
Voci basse e ruvide
soffiano nubi di schegge,
gonfiando vele
che non trovano vento,
illusioni in fogli di seta
di pianista con dita spezzate
da tagliole di note.
Chiudo la porta.
E’ tardi per piatti
guarniti di nutrimento,
e sensi di pace
in regni di serenità.
Troppo tardi per coltivare
germogli di cambiamento
in baluardi di quiete.
Imitazione colata,
cera di selvaggio in tenda da nomade,
su orli di ripidi argini riposo,
sotto lune morenti
da lucchetti imprigionate.

Immagine tratta dal web

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