Era diverso il Natale una volta, più intimo, più solidale, più amichevole, più colorato.
Era il Natale dell’attesa, attesa degli zampognari, attesa della mezzanotte, attesa dei canti e delle musiche.
Pochi regali, molto pochi, forse uno solo ma che aveva la durata
“ eterna “ , infrangibile, intoccabile.
Quell’unico regalo, ne valeva mille di quelli di oggi proprio perché era uno solo, da non sgualcire , da non “ rompere “ , da curare
Sì era una Natale diverso.
Anche l’aria era diversa, più lieve, profumata, accarezzata, non inquinata, respirata.
Poi, quando giungeva l’ora delle “ ciaramelle “ , si camminava per andare incontro agli zampognari e con loro rientrare in paese nei pressi della Chiesa.
Anche il suono delle campane era diverso, prodotto da funi e muscoli, senza “ registrazioni “ .
Il Natale delle “ lenticchie “ , buone e profumate, di buon auspicio con quel pane croccante uscito da poco dal forno.
Sì era un Natale diverso.
Era la giornata della “ eleganza “ , si camminava mostrando il vestito migliore, magari riassettato, ripulito, in qualche parte cucito o ricucito.
La Messa era diversa come l’omelia del prete, senza orpelli, semplice, comprensibile, sintetica.
Anche il presepe mostrava un bue ed un asinello , “ artigianale “ , come i tre Magi e tutto il contorno.
Non era il Natale della povera gente perché allora la gente aveva una ricchezza d’animo che non trova riscontro in questi nostri giorni ; il poco era tutto mentre oggi il tutto può essere niente.
Per i bambini e le bambine bastava un pallone ed una bambola, per vederli sorridere ed i giochi allora erano diversi come “ ruba bandiera “ , “ nascondino “ ; chi stava meglio poteva permettersi anche un “ aquilone “ .
Non esistevano i pro vax, i no vax, perché il vaccino si faceva anche se non era obbligatorio, senza discussioni e grazie al vaccino molti di noi possono oggi leggere, scrivere, sorridere, abbracciare i nipoti.
Si discuteva poco, poche parole, una stretta di mano che era più rassicurante di un timbro notarile.
Era la povertà che univa le persone le faceva sentire più integrate più “ eguali “ .
Oggi la ricchezza divide, crea conflitti, dispute, guerre sociali, disparità e ingiustizie.
La povertà profumava, oggi la ricchezza sembra un olezzo: la povertà oggi toglie dignità, la ricchezza rende gli uomini schiavi.
Ebbene sì, il Natale una volta era
diverso, era più Natale…
Immagine tratta dal web
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