Ma com’era il Natale di una volta?

DI FRANCO FRONZOLI

Era diverso il Natale una volta, più intimo, più solidale, più amichevole, più colorato.

Era il Natale dell’attesa, attesa degli zampognari, attesa della mezzanotte, attesa dei canti e delle musiche.

Pochi regali, molto pochi, forse uno solo ma che aveva la durata
“ eterna “ , infrangibile, intoccabile.

Quell’unico regalo, ne valeva mille di quelli di oggi proprio perché era uno solo, da non sgualcire , da non “ rompere “ , da curare

 

Sì era una Natale diverso.

Anche l’aria era diversa, più lieve, profumata, accarezzata, non inquinata, respirata.

Poi, quando giungeva l’ora delle “ ciaramelle “ , si camminava per andare incontro agli zampognari e con loro rientrare in paese nei pressi della Chiesa.

Anche il suono delle campane era diverso, prodotto da funi e muscoli, senza “ registrazioni “ .

Il Natale delle “ lenticchie “ , buone e profumate, di buon auspicio con quel pane croccante uscito da poco dal forno.

Sì era un Natale diverso.

Era la giornata della “ eleganza “ , si camminava mostrando il vestito migliore, magari riassettato, ripulito, in qualche parte cucito o ricucito.

La Messa era diversa come l’omelia del prete, senza orpelli, semplice, comprensibile, sintetica.

Anche il presepe mostrava un bue ed un asinello , “ artigianale “ , come i tre Magi  e tutto il contorno.

Non era il Natale della povera gente perché allora la gente aveva una ricchezza d’animo che non trova riscontro in questi nostri giorni ; il poco era tutto mentre oggi il tutto può essere niente.

Per i bambini e le bambine bastava un pallone ed una bambola, per vederli sorridere ed i giochi allora  erano diversi come “ ruba bandiera “ , “ nascondino “ ; chi stava meglio poteva permettersi anche un “ aquilone “ .

Non esistevano i pro vax, i no vax, perché il vaccino si faceva anche se non era obbligatorio, senza discussioni e grazie al vaccino molti di noi possono oggi  leggere, scrivere, sorridere, abbracciare i nipoti.

Si discuteva poco, poche parole, una stretta di mano che era più rassicurante di un timbro notarile.

Era la povertà che univa le persone le faceva sentire più integrate più “ eguali “ .

Oggi la ricchezza divide, crea conflitti, dispute, guerre sociali, disparità e ingiustizie.

La povertà profumava, oggi la ricchezza sembra un olezzo: la povertà oggi toglie dignità, la ricchezza rende gli uomini schiavi.

Ebbene sì, il Natale una volta era

diverso, era più Natale…

Immagine tratta dal web

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