Mamma a tempo “indeterminato”

DI PINA COLITTA

 

Nel giorno consacrato al riposo spesso si riflette sul tempo che fugge e su quanto noi non
riusciamo a ritagliarci quel tempo per vivere il nostro di tempo, il nostro mondo fatto di bisogni, di
desideri, di necessità personali.

Insomma quel tempo per noi stessi, per essere un individuo.
Questo alle donne succede spesso, succede soprattutto, nelle nostre relazioni, di dimenticarsi di sé
stesse. Subentra in noi donne la convinzione certa che vivere di sacrifici o vivere per qualcosa che
l’altra persona si aspetta da noi, sia la strada giusta da percorrere, anche a costo di fare del male a
noi stesse.

Insomma, come se fosse l’unico modo per stare bene con se stesse, con il partner, con i
figli, con gli amici o con i familiari.
Non lo sarà sicuramente e non solo per le donne! Eppure per noi donne questo accade
spessissimo, quando arriva la sera e ci sentiamo senza energia, insoddisfatte e con la sensazione di
non aver fatto niente di importante durante il giorno.

Intanto non solo non saremo felici con noi stesse, ma probabilmente non riusciremo nemmeno a
creare relazioni sane e durature. In linea di massima, le persone ( uomini o donne che siano), mai
dovrebbero dimenticarsi della loro persona, perché questo atteggiamento potrebbe spesso sfociare in
veri e propri problemi, non solo psicologici ma anche fisici.

Pensare solamente alle necessità altrui
e dimenticare le proprie può provocare ansia, frustrazione o vere e proprie somatizzazioni. E’ una
falsa convinzione che, anche quando le nostre settimane si riempiono di impegni di qualunque
tipo, senza avere tempo da dedicarsi, nemmeno qualche minuto per il “dolce far niente”, sia
doverosamente giusto perché incombe una necessità altrui che ha la precedenza.

E allora oggi, come faccio sempre in verità, sento ancor più il desiderio di omaggiare tutte noi
donne, ricordando a tutte il valore grande del nostro esistere, soprattutto come mamme.
In questi giorni di “venti di guerra” sento il bisogno di dare questo abbraccio virtuale a tutte quelle
donne, che mamme, non smettono di esserlo mai.

Per le quali “pensare a se stesse” non ha
nessun significato. Oggi, mamme, che ogni giorno lo sono con dolorose esistenze per accudire,
proteggere le loro creature violate, vittime di un destino crudele. Il mio pensiero va a quelle donne
che sono state ferite e offese nella loro natura di mamme ricche di amore, accudendo figli malati o
piangendo figli deceduti per un nefando scherzo del destino.

Ma, oggi, il mio pensiero va anche alle donne, che mamme non lo sono mai diventate, ma hanno
un grande, enorme cuore di mamma, con la sensibilità e la cura verso figli che tali lo sono divenuti,
per lavoro, cura e dedizione verso un prossimo bisognoso.

La madre
La madre è un angelo che ci guarda
che ci insegna ad amare!
Ella riscalda le nostre dita, il nostro capo
fra le sue ginocchia, la nostra anima
nel suo cuore: ci dà il suo latte quando
siamo piccini, il suo pane quando
siamo grandi e la sua vita sempre.
Victor Hugo

Immagine tratta dal web

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