Nel dolore
assetata di luce
mostro i migliori gioielli
Dove l’acqua
è borchia del fuoco
o scava la pietra
sento l’onda che ritorna
abbraccia il granello di sabbia
e lavora senza sosta
il filo della madreperla
Le tue mani percorrono
l’orizzonte del mio ventre
nella pelle che si sveglia
lo rendono alato
Nel dolore
muto l’impurità in splendore
e i nostri corpi in fiamma del tramonto.
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