Mi ritrovo in miscuglio
paralizzante di frustrazione e paura,
arrancando come cane zoppo,
spezzando simmetrie
di fragili lineamenti.
Ricordo mio padre,
malato e muto alla finestra
ad osservare voli di passeri
su tetti cittadini.
Ricordo il suo sorriso
triste in mitezza d’ agnello.
In destini che s’ incrociano,
senza meta ne misura,
non so quanto ho donato
ne quanto sia stato stato donato a me.
Ma la vita canta in sogni di bimbi
divenuti padri.
Immagine tratta dal web
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