La fotografia è amore, perfezione, dedizione. Può diventare compagna di vita.
Avevo visto foto stupende di Stephen Shore, Franco Fontana e i noti paparazzi, Tazio Secchiaroli ( noto per essere stato inseguito da Walter Chiari ) e Rino Barillari, noto ai tempi della
“Dolce vita” .
Insomma la fotografia è arte.
Mi fu regalata una macchina fotografica professionale, con grandangolo e cavalletto.
La portavo sempre con me, anche per motivi professionali per fermare il tempo in uno scatto.
Mi serviva nel rilevamento di incidenti stradali e soprattutto per gli abusi edilizi.
Allora era di moda infrangere le leggi, trasformare una porcilaia in un appartamento ; operazioni portate a compimento da persone abbienti, benestanti.
Come era di moda il reato di falso ideologico ; il cercare una persona disposta a firmare un atto falso.
In pratica, una cascina, una legnaia, un fatiscente agglomerato,
veniva dichiarato trattarsi di una vecchia abitazione.
Questo per aggirare la norma che vietava il “ mutamento della destinazione ed uso “ di un manufatto.
Ecco che la macchina fotografica, si presentava essenziale, per immortalare l’abuso.
Ma anche le foto panoramiche, la natura, gli animali, i fiori.
Da dilettante me la cavavo.
Niente da accostare alle foto dei grandi, in tutte le dimensioni, dal mare alle montagna, dalle albe ai tramonti.
Ma ero appassionato, cercavo ciò che mi piaceva e non ciò che piaceva ad altri.
Una personalizzazione.
Adesso, i cellulare vari, ci hanno abituati alle foto più svariate, ai selfie, alle fredde rappresentazioni.
Allora no: si fotografava con il sentimento, con la pazienza, con l’intuizione e la fantasia.
Niente che si concilia con l’oggi.
Ecco perché senza sacrificio, dedizione e amore, i risultati si allontanano, rimangono inconsistenti rimasugli.
Anche la storia viene raccontata prevalentemente dalle foto, da quelle più tragiche come i campi di sterminiodopo la liberazione.
Come le torri gemelle
E tanto altro.
Una passione da coltivare che ferma istanti regalando emozioni.
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