Quando l’amministrazione pubblica uccide

DI FABIO BORLENGHI

 

Venerdì sera a Roma, a ridosso del parco urbano del Pineto, s’è consumata una brutta pagina per la storia della città, ahimè sempre più in declino.

Una famiglia di cinghiali, femmina adulta e sei cuccioli, è stata cinicamente sterminata grazie a un sinistro connubio di amministrazioni pubbliche: regione, provincia e comune.

Secondo quanto riportato dalla stampa locale la regione avrebbe ordinato, il comune avrebbe organizzato e la provincia avrebbe eseguito. Magnifico esempio di sinergia negativa!

Era un po’ che quasi giornalmente venivano postati sui social immagini video di cinghiali, adulti e cuccioli, che di giorno invadevano alcune strade del quartiere Aurelio per recarsi alle tante mangiatoie predisposte proprio dalle amministrazioni comunali e regionali.

Quali mangiatoie?

Ma i cassonetti di rifiuti strabordanti sacchetti d’immondizia da tutte le parti!
Insomma una vera e propria esecuzione a danno dei cinghiali colpevoli solo di…esistere e di cercare di appropriarsi del cibo offerto dall’uomo.

A nulla sono valse le proteste dei cittadini presenti alla mattanza e tanto meno l’offerta fatta dall’associazione LEIDAA (Lega Italiana Difesa Animali Ambiente), nella persona di Michela Vittoria Brambilla, di adottare l’intera famiglia di cinghiali, senza pensare che i cinghiali, di numero limitato, potevano essere facilmente catturati e trasferiti nelle campagne laziali, dove si sarebbero sicuramente adattati.

Ma il vero motivo dell’esecuzione non è certo la minaccia dei cinghiali verso i cittadini romani, perché i cinghiali sono innocui verso l’uomo, bensì il fatto che la loro presenza sulle strade della città eterna era una testimonianza mediatica del fallimento della gestione dei rifiuti e questo per colpa delle varie amministrazioni comunali succedutesi negli anni, alle quali, per responsabilità, si devono aggiungere altrettante amministrazioni regionali che, avendo anch’esse competenze normative nella gestione rifiuti, hanno fatto spesso scarica barile col comune, lasciando nella m…..la città eterna.

Quindi che colpa avevano quei poveri cinghiali se nel passato Roma è stata rapinata e deturpata da bande di mascalzoni, ladri, cialtroni, inetti, finti manager amici o parenti dei politici di turno?

E l’elenco delle schifezze alle quali si è assistito potrebbe andare avanti all’infinito.

Vi ricordate l’immagine in televisione del braccio destro di un sindaco del passato mentre contava mazzette di soldi sporchi ripreso da una telecamera nascosta? Altro che il problema dei cinghiali in strada…

Auguriamoci che un’inchiesta penale faccia seguito a quanto accaduto l’altra sera e che i responsabili accertati paghino di persona una volta tanto.

Ora quella famiglia di cinghiali, uccisa ingiustamente dalle amministrazioni pubbliche, corre sull’arcobaleno, finalmente al sicuro, in un luogo molto… ma molto più “pulito” della città eterna.

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