Quando si parla di donne

DI PINA COLITTA

 

Quando si parla di donne penso che l’unica cosa che si può augurare ad una donna

e quello proprio di trovare il proprio equilibrio, di smetterla di
condannarsi di

dimenticare quel che è stato e di accettare quel che è stato come
parte di una vita

che, in fondo, ha reso quella donna, quella che è oggi.

Non è assolutamente facile ma non è difficile augurare alla donna di
oggi che è stata

quella bambina ferita di trovare la forza di dimenticare i torti subiti dalle

persone delle quali si fidava.

Se possiamo ancora augurare qualcosa di positivo alla donna di oggi è quello

di andare avanti inseguendo i propri sogni, quei sogni che ha riposto
nel cassetto

da troppo tempo e che aspettano soltanto un pizzico di coraggio folle
per spiccare

il volo.

Se posso augurare qualcosa ad una donna, come io donna sono, mi piacerebbe augurarle di perdonarsi…

“Cara me del passato ti chiedo perdono. Perdonami per aver pensato
che non fossi

mai abbastanza, di essere nata nell’epoca sbagliata, un’epoca in cui sentimenti autentici come l’amore incondizionato e l’amicizia non vanno più di moda.

Perdonami per tutte le delusioni, le umiliazioni e perdonami quando
ti sei sentita

sola. Quando cercavi di scacciare i tuoi demoni riempiendo il tuo tempo con gente
spazzatura, che ti toglieva tanto dandoti in cambio niente.

Per tutti gli amori sbagliati che ti hanno solo resa più sola, per
tutte le amicizie finte

che al momento opportuno ti hanno chiuso la porta in faccia, per tutti i dubbi, i complessi, quella sensazione di vuoto e di inadeguatezza che ti
portavi dietro, io ti chiedo scusa. Alla donna che sono stata devo riconoscere tanto: la forza di

andare sempre avanti, di vedere sempre il buono nelle persone anche quando

non ce n’era. La donna del mio passato era una donna forte, anche se non se ne

rendeva conto.

Ti ringrazio donna del mio passato perché sei rimasta fedele a te stessa.

Anche quando ti dicevano che eri sbagliata, che eri esagerata tu non
hai mollato

e hai continuato a fidarti di te stessa, anche se magari sei rimasta
sola, anche senza un partner o una persona cara. Hai imparato a scegliere e ad
amare te stessa“.

Dal Web

 

In realtà bisognerebbe chiedersi cosa fare di un ricordo spiacevole
che è così scolpito

nella memoria oppure di quella frase che ha ferito profondamente il
proprio l’animo

o ancor peggio di un distacco inaspettato e improvviso da parte di
una persona amata.

Sicuramente queste sono le domande che bisognerebbe farsi più frequenti per

affrontare in modo realistico una situazione che è ancora
dolorosamente scolpita

nella memoria.

Sicuramente la scelta è nostra, se scegliere di rimuginare in quel
passato oppure

reagire e quindi agire nel presente.

All’inizio sembra un ostacolo insormontabile ma pian piano ci si
potrebbe accorgere

che accettare il passato può dare luogo ad una nuova relazione con se stesse

soprattutto ad un nuovo bene di se stesse ad una vita più libera che
consente quella

sopravvivenza per donare attimi di felicità.

Significa perdonare quelle persone che hanno fatto del male significa
lasciarle andare

alla loro strada al loro percorso di potenza di anaffettività di
instillatori di dolore,

lasciarli andare.

È forse in questo modo si può risolvere il problema più grosso
perdonare se stesse

e soprattutto imparare a tollerarsi.

È un percorso doloroso, ma con la tenacia con la forza di volontà si
può giungere

a riprendersi in mano il proprio presente.

Il passato esiste ed è lì perché il passato ci rappresenta perché la storia è

la propria storia, ma indubbiamente guardare il presente rivolti
verso il futuro

è molto più conveniente per sopravvivere ai vecchi dolori.

Poche donne hanno avuto la fortuna di essere costantemente valorizzare.

Quella persona, quella donna che non ha avuto credibilità, che non ha ricevuto

attenzione e ha imparato a non valorizzarsi, deve ora imparare ad amarsi,

deve sforzarsi di trovare quel lato positivo che di sicuro l’ha
portata ad aver fatto

delle cose per le quali essere fiera.

Il tempo è un bene preziosissimo e va utilizzato proprio per
perseguire un percorso

di evoluzione nell’amarsi quotidianamente.

Questo significa imparare a mettere da parte gli errori, i sensi di
colpa e trarre

insegnamento da ciò che è stato, andando avanti e perdonandosi.

Tutte le volte che si è verificata un’umiliazione, tutte le volte che
qualcuno le ha

insegnato ad essere timorosa e sfiduciata, in famiglia, tra gli amici
di scuola e

gli insegnanti, ha ricevuto l’imput educativo di mettersi da parte,
di svalutare

il proprio valore intrinseco ad ignorare l’immenso potenziale che
potrebbe avere

dentro. Tutto ciò che è stato dolore ha sempre la possibilità di un riscatto,

guardando ciò che si è stati e ciò che si può essere. Ha la
possibilità di essere

liberazione emotiva, di essere libertà dai condizionamenti.

Si può rinascere …

In realtà si nasce due volte: la prima nascita è casuale quando si
viene al mondo.

La seconda è una scelta quando si sceglie di volersi bene.

 

Le donne fanno spesso l’errore di perdersi.

Si perdono in amori sbagliati,

in storie che le consumano,

in amicizie deludenti,

in giornate tristi.

A volte, le donne si consumano.

E un poco alla volta smettono di sorridere,

di ballare, di meravigliarsi.

E poi fanno l’errore più grande.

Si dimenticano chi sono e come lo sono diventate.

Dimenticano di essere speciali. E rare.

Poi, però, ed è questa la bellezza delle donne,

arriva un giorno in cui stravolgono tutto,

e dicono “no, così non va”.

E riaprono gli occhi.

E in quel momento,

guardandosi allo specchio,

si ritrovano.

In uno sguardo nuovo.

In una pettinatura insolita.

In una sfrontatezza improvvisa.

Si riscoprono uguali, ma diverse.

Più forti. Più vive.

Ed è bellissimo

quando una donna si innamora

di sé stessa”

Riccardo Bertoldi

Immagine tratta dal web

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