Con l’osservazione della prima falce di luna nuova, inizia questa settimana anche in Europa la festa musulmana del Ramadan. Ma quella che di solito è un’occasione da celebrare dovrà svolgersi ancora una volta nel solco delle restrizioni anti Covid. In Pakistan, per esempio, i tassi di infezione si sono moltiplicati di sette volte durante il Ramadan – e le autorità hanno puntato il dito contro il mancato rispetto delle restrizioni sanitarie.
Prima della pandemia, centinaia di persone potevano riunirsi per l’iftar – il pasto serale durante il quale si rompe il digiuno quotidiano – ma ad esempio in Kosovo questa tradizione è stata sostituita da un servizio di consegna individuale e al domicilio delle famiglie in difficoltà. Anche l’ingresso alle moschee, qui e altrove, è stato limitato, per garantire che sia osservato il distanziamento sociale. Per la maggior parte del miliardo e 800 milioni di musulmani al mondo che osservano il digiuno, il mese santo sarà celebrato con moderazione, all’interno della cerchia familiare.
Coprifuoco in Tunisia. Marocco e Libano
Diversi paesi come il Libano, la Tunisia e il Marocco hanno già imposto misure restrittive per limitare i raduni. Il 7 aprile, le autorità marocchine hanno imposto un coprifuoco nazionale dalle 20 alle 6 del mattino. Le preghiere serali collettive sono di fatto sospese nelle moschee del Paese , che è in stato di emergenza sanitaria da metà marzo.
Anche negli Emirati Arabi Uniti le autorità hanno introdotto strette limitazioni. Si legge in un tweet dell’Autorità nazionale di gestione delle crisi, delle emergenze e dei disastri : “Per la salute e la sicurezza della società, consigliamo a tutti di evitare le riunioni serali durante il Ramadan, limitare le visite familiari ed evitare la distribuzione e lo scambio di pasti tra le case e le famiglie”.
In Egitto, le preghiere sono consentite in alcune moschee e trasmesse in diretta televisiva per permettere al maggior numero di persone di parteciparvi. Corsi e seminari, di solito tenuti nelle moschee, sono stati sospesi.
Arabia Saudita, Medina contingentata
L’Arabia Saudita ha indicato che Medina potrà accogliere un numero totale di fedeli pari a 60.000, rispetto ai soliti 350.000.
L’anno scorso, le preghiere nelle due città sante di Medina e Mecca sono state sospese.
Il pellegrinaggio potrà avere luogo a condizione che il paese d’origine abbia legami autorizzati con l’Arabia Saudita, ma soprattutto a condizione di essere vaccinato.
La condivisione e la distribuzione di cibo sarà proibita all’interno della moschea. In Francia, le agenzie di viaggio specializzate hanno annullato tutti i viaggi per un anno.
da Euronews italiano
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