Penso alla Bellezza interiore di chi ammira sinceramente un fiore, lo odora, lo accarezza senza strapparlo, senza tentare di prenderne possesso in questo vacuo quotidiano dove si compra o meglio si vuole ergo si ha tutto ciò che piace, per poi gettarlo quando l’attenzione è richiamata da qualcosa di più attraente.
Non a caso parliamo di società, la nostra, usa e getta.
Meccanismo non diverso da ciò che muove un bambino che scopre il mondo, porta i giocattoli alla bocca per ‘mangiarli’, portarli ‘dentro’, farli suoi.
Oppure come fa il collezionista di turno che acquista per esporre nel suo salone l’opera d’arte…Che la guardino -e lo faccia solo chi voglio IO-, ma è mia.
Ma l’arte, poveri illusi, appartiene al mondo:
nasce già nel suo creatore, per essere nel e del mondo e nessuno merita di farla propria, men che meno lucrarci.
E non esiste cifra, sappiamo, che possa equivalere ad un’opera d’arte; come per la vita.
Occorre imparare ad ingoiare, digerire la Bellezza attorno a noi, riempirci di ogni forma di bellezza lasciandola nascere e crescere, senza pretendere di averla…arricchirci del niente, che è tutto, della bellezza dell’universo.
Buona giornata, amici e compagni di cammino.
*Immagine pixabay
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