Roberto Lipari, eccezionale veramente

DI GINO MORABITO

Ha studiato dizione e dopo sei mesi il suo insegnante parlava perfettamente palermitano. Quella di tenere un legame ben saldo con le proprie origini è una scelta radicata in Roberto Lipari.

Dalla vittoria del talent Eccezionale veramente alla conduzione del tg satirico Striscia la notizia, il regista e attore di So tutto di te ha sempre cercato di far uscire la Sicilia dai soliti cliché valorizzandone i tratti artistici e culturali. E c’è riuscito.

Monologhista ultrasolido, con uno schema, ha divertito Aldo Grasso. È il biglietto da visita dell’ex studente universitario che, invece di laurearsi in Ingegneria o in Medicina, frequenta il laboratorio artistico di Zelig in viale Monza.

«Quando sono salito per la prima volta sul palco dello Zelig ho provato una grande emozione. Ero lì, nello stesso teatro calcato da tutti i più grandi, e facevo quello che mi piace di più. Le gambe però non tremavano, forse perché dopo averlo visto mille volte in tivù, quel palco quasi lo conoscevo a memoria.»

Quando si viene apprezzati fuori dalla propria terra c’è anche un piacere diverso, perché sai che in qualche modo rappresenti la tua città.

«Noi siciliani siamo uno dei pochi popoli voluti bene fuori. Talvolta, quelli del sud al nord non sono ben visti; invece basta che io dica “sono siciliano” e mi vogliono già bene. Non ho nessun merito nell’esserlo, sono nato qua. Ma, dal momento che mi ritrovo questa fortuna, ne approfitto.»

Un palermitano a Striscia la notizia.

«Striscia è una bella famiglia, dove mi sento a casa. Là è pieno di siciliani: Stefania Petyx, Sasà Salvaggio, Ficarra e Picone, Sergio Friscia, anche Highlander Dj è palermitano. Con Antonio Ricci è un po’ come avere lo zio alla regione, che piazza il lavoro ai palermitani (ride, ndr).»

Un team collaudato di autori, che confeziona ad hoc il programma.

«A dispetto di tutto quello che viene preparato, una volta che si preme “rec” in camera, io e Friscia andiamo sempre fuori dagli schemi. È questo il bello del programma: si improvvisa. Si improvvisa su una base, ma si improvvisa. Il che rende divertente la trasmissione.»

Tre minuti per coinvolgere e uno per risultare interessante. I tempi della comicità da palco.

«Ci sono dei momenti in cui provi una battuta sul palco ma non è detto che poi funzioni. Oppure quel giorno ha funzionato e l’indomani no. È il grande rischio di questo mestiere, e anche il bello. Non so mai se sarà una serata sì o una serata no. Ma, se avessi voluto fare un mestiere sicuro, oggi sarei stato ingegnere.»

Talvolta i segreti più inconfessabili si rivelano con il sorriso sulle labbra.

«La comicità si basa sul dire la verità. Per ridere basta cominciare da quello che vediamo ma non

abbiamo il coraggio di ammettere.»

Nel tg satirico di Antonio Ricci è un pupazzo a smascherare le menzogne.

«In un programma dove i comici sono giornalisti, l’unico a dire la verità è un pupazzo. Antonio Ricci ha creato un’immagine che potrebbe raccontare l’Italia degli ultimi quarant’anni solo con una puntata di Striscia la notizia.»

La verità è quella che dobbiamo ricercare. La cerca la comicità per ridere, ma si cerca anche per trovare giustizia.

«La verità su molti fatti non la sapremo mai, come per il 19 luglio e la strage di via D’Amelio a Palermo, dove persero la vita il magistrato Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta. Ed è una di quelle date simbolo, per le quali vorrei possedere la verità.»

Possederla è un po’ come dire “So tutto di te”, il nuovo film diretto e interpretato da Roberto Lipari, in uscita il 25 luglio su Prime Video.

«È come quando nasce un bambino: non vedi l’ora che lo vogliano bene anche gli altri.»

A fare da sfondo in tutta la storia il teatro dei pupi del nonno di Roberto interpretato da Leo Gullotta. Una scelta che risuona come una metafora.

«Nella società contemporanea dominata dai social e dall’intelligenza artificiale, quanto siamo “pupi” nelle mani di algoritmi e di grandi multinazionali che cercano di conoscere tutto di noi?»

Una commedia sentimentale che fa della satira il suo tratto distintivo.

«Oltre a Leo Gullotta, c’è anche l’amico del protagonista, interpretato da Sergio Friscia, e la linea d’amore che si sviluppa attraverso il rapporto con Roberta Rigano, una bravissima attrice di Acireale. È un film che sono sicuro vi piacerà. Una commedia dove non mancano il sentimento e la denuncia, che è poi quello che cerco di mettere in tutto.»

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