Sanremo2023. Nel monologo di Chiara Francini c’ero anch’io

di Claudia Aru

Il monologo di Chiara Francini è andato in onda molto tardi, peccato.

Ha toccato un tema importante, quello delle donne non madri, quelle che diventano brave in altro, che vivono circondate dai bambini degli altri, quelle che festeggiano le nascite altrui, quelle che convivono col dubbio di aver fatto la scelta giusta, quelle che hanno collezionato rapporti finiti, quelle che vivono dicendosi “ c’è ancora tempo”, e poco dopo “è troppo tardi”, quelle che si dicono ogni giorno che si è donne lo stesso.

Ma la società ti fa sentire un po’ una donna di merda.

Sei egoista perché tu i figli non li hai fatti, e si ignorano le miliardi di ragioni che ti hanno portato a quella condizione.

E si vive ancora con quel maledetto retaggio culturale cattolico che ti urla dentro che sei una donna sola, divorziata e senza figli, quindi che hai sbagliato tutto.

Poco importa che vivi a casa tua, guidi la macchina tua, e ogni giorno lavori come una matta portando avanti i tuoi progetti, che sono sempre più grandi.

Dentro di te c’è sempre quella voce che dice che tu sei una donna di merda.

E con quel pensiero ci convivi.

In quel monologo c’ero anche io.

 

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