SCUOLA. Mascherina, non ti temo più

DI ELISA FONNESU

La mattina del 24 settembre mi sono recata a scuola con l’entusiasmo di sempre , felice di conoscere i miei piccoli alunni.
Li vidi per la prima volta nel cortile della scuola dove li abbiamo accolti con i loro genitori . Vidi solo i loro occhi . Tanti occhietti ,alcuni spauriti, altri più vispi come tante lucciole che attendevano di conoscere le loro maestre. Anche loro videro solo occhi che cercavano di guardarli e scrutarli.
Entrati in aula li ho visti e guardati davanti a me , seduti, ognuno nel posto scelto a caso. E’ stato un’accoglienza durata solo quasi due ore. E poi, sempre guardandoci negli occhi, ci siamo salutati.
In tutta la mia lunga carriera è stato il congedo più triste, dato con un arrivederci per non vederci anche l’ domani. Quel momento sono stata assalita dall’angoscia: come avrei potuto memorizzare il loro nomi e abbinarli ai loro volti dietro la mascherina?

Mi sono sentita impotente e incapace, ho avuto tanti dubbi per alcuni giorni su me stessa e su loro. Pensavo che sarebbe stata una conoscenza monca, a metà e che certamente avrebbe richiesto più attenzione e impegno e soprattutto , più amore anche verso quei visetti che ho stentato a ricordare in presenza e a distanza.
Oggi, all’uscita , una luce oltre quella mascherina necessaria si è accesa nei miei e nei loro occhi perché ora li riconosco, li ricordo insieme al loro nome e insieme a ciò che sono, ognuno diverso ma con il loro essere bambini speciali che li contraddistingue.
Oggi sono più serena e la mascherina non mi spaventa più anche perché ogni tanto facciamo “Cucù” per un secondo e uno alla volta, e ci vediamo un po’ per conoscerci meglio. Naturalmente con la giusta distanza che sanno mantenere anche loro più di qualche adulto.

scrignodipandora
Latest posts by scrignodipandora (see all)

Pubblicato da scrignodipandora

Sito web di cultura e attualità