La mattina del 24 settembre mi sono recata a scuola con l’entusiasmo di sempre , felice di conoscere i miei piccoli alunni.
Li vidi per la prima volta nel cortile della scuola dove li abbiamo accolti con i loro genitori . Vidi solo i loro occhi . Tanti occhietti ,alcuni spauriti, altri più vispi come tante lucciole che attendevano di conoscere le loro maestre. Anche loro videro solo occhi che cercavano di guardarli e scrutarli.
Entrati in aula li ho visti e guardati davanti a me , seduti, ognuno nel posto scelto a caso. E’ stato un’accoglienza durata solo quasi due ore. E poi, sempre guardandoci negli occhi, ci siamo salutati.
In tutta la mia lunga carriera è stato il congedo più triste, dato con un arrivederci per non vederci anche l’ domani. Quel momento sono stata assalita dall’angoscia: come avrei potuto memorizzare il loro nomi e abbinarli ai loro volti dietro la mascherina?
Mi sono sentita impotente e incapace, ho avuto tanti dubbi per alcuni giorni su me stessa e su loro. Pensavo che sarebbe stata una conoscenza monca, a metà e che certamente avrebbe richiesto più attenzione e impegno e soprattutto , più amore anche verso quei visetti che ho stentato a ricordare in presenza e a distanza.
Oggi, all’uscita , una luce oltre quella mascherina necessaria si è accesa nei miei e nei loro occhi perché ora li riconosco, li ricordo insieme al loro nome e insieme a ciò che sono, ognuno diverso ma con il loro essere bambini speciali che li contraddistingue.
Oggi sono più serena e la mascherina non mi spaventa più anche perché ogni tanto facciamo “Cucù” per un secondo e uno alla volta, e ci vediamo un po’ per conoscerci meglio. Naturalmente con la giusta distanza che sanno mantenere anche loro più di qualche adulto.
- Stradivari - 5 Maggio 2024
- Separazione - 5 Maggio 2024
- Spoglia ragione - 5 Maggio 2024