Sono un uomo fortunato

DI FANTINO MINCONE

Sto pensando che, nei vari giochi, non ho mai vinto niente… eppure posso dire tranquillamente che sono fortunato!
SONO UN UOMO FORTUNATO.

Svuoto la mente mentre osservo le fiamme salire, con leggero fumo, dalla brace del caminetto.
Soffio un po’ sui tizzoni per non far languire il fuoco.
Sera di mestizia, algida d’autunno, in questo periodo di crisi energetica.

Ripenso all’infanzia e alla povertà di allora… ma oggi sembra tornati indietro nel tempo di scarsità di tutto, anche di valori! Per risparmiare, ho messo al fuoco tavolette ricavate da vecchi bancali, che scoppiettano schizzando scintille tutt’intorno.

Ma non c’è poesia, anche se con la fantasia, possono sembrare stelle cadenti sul pavimento… o lucine scintillanti sotto la cappa di fuliggine!
Mentre sibila un vento filtrante alle finestre, oscurate da nuvole rancorose e nere, mi fermo a guardare, sulla soglia di marmo del camino, una foto di mia moglie con gli occhi sorridenti e il sorriso pieno di felicità!

Ripenso alla mia giovinezza: alla vigoria e all’amore condiviso, ma non odio questa mia età matura. Mi sento un po’ appesantito dagli anni ma godo una relativa serenità. Sono fortunato anche perché ho una casa in collina e una bella famiglia. Vivo circondato da vigneti e uliveti; alle mie spalle la madre Maiella e davanti, a pochi chilometri, il mare Adriatico calmo di natura.

Frugando nelle tasche trovo solo fazzoletti di carta per il naso che cola: i soldi scarseggiano ma il cuore ride… pensando che non sono solo. Sento la voce di mia moglie che canta: “Ti ringrazio, mio Signore ti ringrazio, per la vita e per il bene che vuoi…” e così mi metto a cantare anch’io.

Le sere si ripetono con emozioni diverse ogni volta, non esiste la monotonia in casa mia!
All’improvviso un lampo squarcia il cielo e un tuono rompe il silenzio della campagna circostante, che dorme e freme di vita nei maggesi… o come il fuoco sotto la cenere

Mentre mi stavo appisolando sento una leggera carezza sul viso e tra i capelli: è mia moglie che mi offre un cioccolatino prima di andare a letto.
Ripenso al mio matrimonio di oltre quarant’anni fa e di tutta la mia vita spesa insieme alla persona più paziente che io conosca… e che mi ha regalato tre bellissime figlie!

Sono un uomo fortunato, mi dico, e riprendo il sonnellino interrotto… sperando anche di fare bei sogni!
Penso a questa mia vita da pensionato, dove trovo il tempo per leggere e scrivere… e con il PC sono connesso con il mondo.

Posso ascoltare la musica preferita anche dallo smartphone… posso giocare con i miei nipotini… posso fare passeggiate su sentieri sterrati o in riva al mare… posso fare tante cose in semplicità, e mi accontento di quello che il buon Dio mi ha donato.

Il tepore piano piano diventa torpore e m’invade una dolce sonnolenza.
Prima di coricarmi la mente turbina una folla di pensieri, che spesso tolgono anche il sonno, ma poi di nuovo svuoto la mente da pensieri negativi e mi giro ad abbracciare mia moglie, giovane e bella!

Sì, sono proprio un uomo fortunato.

Immagine tratta da Pixabay

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