Storia grafica di una città, Giovanna Millevolte

DI PAOLO MASSIMO ROSSI

 

STORIA GRAFICA DI UNA CITTA’
di Giovanna Millevolte. Collectio PoMAq, quaderno 1.

Nicola D’Arcangelo, la sua opera di grafico e il momento storico che quasi con inaspettata modalità, ma certo non con casualità, irrompe tra fatti e persone, facendo da palcoscenico agli avvenimenti.

Infatti le premesse e l’ambiente, come lo studio di Giovanna Millevolte ben sottolinea, erano lì, pronti per accogliere quel nuovo che probabilmente non poteva più aspettare per manifestarsi.

Dunque, Millevolte esplora e lancia il suo messaggio storico e fattualmente verificabile: “D’Arcangelo interpreta il momento e si cala nella realtà che si rivela ai suoi occhi con l’istinto, ma anche con la coscienza dell’artista”.

In altri termini, si può affermare con esatta cognizione, che l’autrice dell’opera non cade nel tranello di scrivere un’agiografia cittadina – e sarebbe fare un torto al suo amore per la cultura se avessimo ricercato il tentativo di cedere a quella suadenza.

Piuttosto, entriamo nel merito e nella sostanza del libro: la storia della nuova provincia è pretesto per parlare della collezione D’Arcangelo o il contrario? Leggendo, ci si rende conto quanto la domanda sia inutilmente speciosa: Millevolte, infatti, riesce a trovare un equilibrio tra questi due aspetti, rendendo di essi l’uno perfezionamento dell’altro.

Dunque storia e mondanità, chiamate a convivere con una cronaca rigorosa e con un benevolo gossip, riuscendo a trovare collocazione all’interno dell’obiettivo programmatico dell’autrice: presentare una “lettura iconografica della nuova provincia.”

E parlando di iconografia è gioco forza sottolineare l’aspetto artistico della collezione D’Arcangelo che, con rigore e con un ricco florilegio di immagini, è rappresentato perfettamente nell’assunto primario che Giovanna Millevolte si era posto: sottolineare sia la storia che la mondanità racchiuse nell’iconografia.

Storia e mondanità: solo apparente contraddizione. Evidentemente, e in realtà, inesistente – come la stessa autrice fa notare quando fa aleggiare nella sua cronaca le parole “… dell’aspetto moderno e funzionale, audacemente avanguardista ma anche monumentalistico, che andava assumendo la nuova provincia”.

Aspetto artistico molto ben evidenziato negli inviti a manifestazioni e inaugurazioni e nelle pubblicità che sono inserite nell’opera, in una sorta di emblematizzazione dei momenti esposti.

Concludo dicendo che si tratta di un’opera che meritevolmente fa da inizio alla pubblicazione dei Quaderni della Collana Collectio PoMAq e che ben ha trovato in Giovanna Millevolte una preziosa apripista

Nell’immagine: Copertina dell’opera

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