Non ho paura di fermarmi ai bordi dei baratri,
non tornerò sui miei passi a cercare le vecchie certezze,
quelle, con il tempo, si sono sbiadite,
affievolendosi insieme ai ricordi.
Un uomo sono, dunque,
che cammina sulla lama d’un rasoio affilato,
pronto a ferirsi ad ogni caduta,
pur di raggiungere il futuro designato dal destino,
dove tutto può sembrare irraggiungibile, alla nostra mente,
che si nutre d’ancestrali paure.
Non ci sono corde che legano i sogni,
devi inseguirli,
anche quando nascono nel buio dell’evanescenti memorie
e ti confondono,
al punto che non sei in grado di riconoscere se sono veri, oppure incubi che ti vengono a trovare,
per mutare la tua vita, sottomettendoti alla loro volontà.
Così ti muovi tra il bianco e il blu,
colori che vivono d’infinito e si accasano negli occhi di un visionario
che non vuole fermarsi, tra le ombre della follia,
dove un calesse celeste, trainato da cavalli alati,
che volano per raggiungere una luna di cera,
circondata da un manto di stelle, ti conduce fin lassù,
dove puoi vedere, dall’alto, i baratri affollati di gente senza speranza,
dove non vorrei morire.
Immagine tratta dal web
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