TAGLIO DEI PARLAMENTARI: L’ITALIA DECIDE

DI ELENA CAVALLONE

Distratta dalla pandemia e alle prese con la crisi economica, l’Italia si trova ad affrontare un controverso referendum costituzionale che modificherà il Parlamento, rimasto immodificato dalla caduta del fascismo.

Domenica e lunedì si vota per ridurre il numero dei parlamentari: un taglio in entrambe le camere, che i 5 Stelle rivendicano come un successo.

“Allinearsi agli standard degli altri paesi europei”

Dichiara Michele Sodano, deputato del Movimento 5 Stelle:

“Allinearsi a quelli che sono gli standard degli altri paesi europei va nella direzione di una grande efficenza.
Finora, purtroppo, è stato utilizzato come parcheggio per amanti e amici di certi partiti politici.
E’ chiaro che se il numero verrà ridotto, anche questi dovranno fare selezione nella loro qualità”.

Un record italiano

L’Italia il paese in Europa con il numero più alto di parlamentari direttamente eletti. Il taglio riduce il numero da 945 a 600. Tra gli argomenti a favore il risparmio per le casse dello Stato.
Molti invece temono un indebolimento della rappresentatività.

Grafica Euronews
I numeri dell’eventuale riduzione di parlamentari in Italia.Grafica Euronews

“Dovremmo preoccuparci di mandare in Parlamento persone competenti”

Jasmine Cristallo, coordinatrice del movimento “Sardine”.
“Quello che dovremmo preoccuparci di fare è mandare in quei luoghi persone competenti, persone che realmente abbiano voglia di rappresentarci e magari fare delle leggi che prevedano il sanzionamento dell’assenteismo, fare in modo che i partiti seguano delle regole”.

“Una riforma contro i politici”

Il taglio dei parlamentari è stato già approvato in Parlamento in ottobre, in quanto era una delle condizioni per formare il nuovo governo di coalizione tra M5S e PD.

Secondo gli esperti si tratta di una mossa che tenta di dare una risposta a decenni di mala politica.

Giovanni Orsina è il Direttore della Luiss School of Government.
“E’ una riforma che vuole punire i politici. Si tratta di una riforma antipolitica o populista ed é per questo che é controversa al di la del suo vero significato”.

“Un referendum che lascia molte questioni aperte”

Da Roma, l’inviata Elena Cavallone spiega:
“Questo referendum, oltre a rivelare la crisi della democrazia rappresentativa in Italia, lascia molte questioni aperte, come la nuova legge elettorale, che avrebbe dovuto affiancare il taglio dei parlamentari, e una piu ampia riforma sul funzionamento del Parlamento, considerata da molti necessaria”.

Da Euronews

*Immagine Pixabay

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