Ti racconto la mia città attraverso gli alberi: Platani ( Treviso)

DI MARINA AGOSTINACCHIO

Oggi facciamo luce sul maestoso Platano, in un racconto cadenzato di un altro visitatore.

Scrivevo di una rinascita vera dell’uomo per un contatto con la Natura, rinascita dettata da un sentimento d’amore.

Anche il pezzo in versi proposto è di uno dei visitatori del Centro Punto Verde dell’efficienza energetica di Treviso, sempre in occasione del festival di Sarmede (Treviso).

La suggestione di immagini, a volte in movimento, di musica, di video, hanno prodotto qualcosa di magico in chi ha trovato ispirazione per la scrittura.
Ecco il prodigio di un Platano che irrompe a scuotere l’inverno e le vite silenziose di chi è solo e avverte il peso dell’esistenza anche attraverso le stanze vuote della propria casa.

Le parole di questa/o sconosciuta/o mi dettero subito l’immagine di un’umanità che chiede di essere ascoltata, un’umanità scalza che avverte l’esigenza di essere vista, profilata in un volto, in una voce che, nonostante tutto, crede ancora nella possibilità di redenzione di noi, migranti terreni.

HAI SENTITO QUESTI PLATANI NUDI
BATTERE CONTRO LE FINESTRE
DIETRO LE TENDE GONFIE, INGRIGITE DALL’INVERNO
L’INTERNO DELLA CASA SILENZIOSO
PIENO DI PASSI VUOTI
ASSENZE AD OGNI ANGOLO
SOTTO FORMA DI VOLTI INCORNICIATI
FISSI
[UN CENTESIMO DI SECONDO
DI ESPOSIZIONE]
RIDENTI SPESSO

GUARDA:
A VOLTE C’È ANCHE IL MIO VISO

©® Copyright foto di Riccardo Ancillotti

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