Un salto indietro nel tempo

DI REDAZIONE

Questa mattina mettendo la crema solare sulle spalle di mio figlio mi sono ricordata della nuca di mio nonno Angelo. Ogni estate passavo, nella sua bella casa immersa nel verde, alcune settimane di vacanza.

Era un vecchio uomo lombardo aveva quindi quei difetti che sono al contempo pregi: era riservato, taciturno ed estremamente parsimonioso.

Non ricordo che mi abbia mai abbracciata o che mi abbia rivolto la parola per fare “conversazione” eppure so che mi amava.

Spesso io lo seguivo in giardino, camminavo dietro a lui perché di fianco aveva un enorme cane lupo e fissavo ipnotizzata le profonde rughe del suo collo che vi avevano disegnato delle losanghe perfette.

Andavamo nell’orto dove raccoglieva per me è solo per me delle minuscole carote per le quali andavo matta. Raccoglierle così piccole era uno spreco ed era questa concessione il suo modo di dimostrarmi affetto.

Forse è per questo che io ho imparato a riconoscere e do valore ai piccoli gesti d’amore e non mi lascio tanto incantare dalle parole

Linda V.

***Abbiamo stipulato un accordo con le autrici del blog www.borntobeonline.it per la libera ridiffusione di alcuni loro articoli.

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