Esile com’era
figlia
di chissà quale dolore
impaurita dall’ombra dei sogni
coi malumori della primavera
schiacciata dal peso del vento
rosa di gote
e di nome e di cera
quattro uomini che per lei si dannavano
in un giorno di luce azzurrissima
contro il volere del cielo di sera
la trovarono pure bellissima
bianca
leggera
creatura
cotone
svolazzante come lana di capra
impiccata alla foglia di un fiore
Immagine tratta dal web
(Andrea Melis Parolaio)
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