Vincent Van Gogh, campo di grano con mietitore

DI ROBERTO BUSEMBAI

La scelta di un’opera d’arte da commentare è sempre un arduo compito, in primis per l’immensità di opere che esistono, delle più svariate e dei più vasti movimenti, dei particolari momenti storici e delle evoluzioni stesse delle tecniche pittoriche e scultoree, insomma un mare infinito dove tuffarsi.

Ma è anche vero che non posso scegliere a caso, la mia ricerca è spesso basata in primis sull’istinto emozionale del momento, non siamo sempre uguali emotivamente, quello che oggi magari ci colpisce e ci intenerisce pure, domani magari ci pare di leggera importanza, poi subentra anche la particolare e personale devozione per un preciso movimento artistico e culturale, io per esempio vengo attratto più dai pittori rinascimentali che dal movimento futurista, senza togliere assolutamente valore e importanza ai secondi.

E poi subentra anche la fatica personale nel doversi informare, non tutto è così facile e non tutto è così propriamente interessante, e un autodidatta come sono io, profano assoluto di storia dell’arte ma amante delle opere pittoriche da sempre, cerco con tutto me stesso di estrapolare dalle varie documentazioni anche quel tocco personale che mi nasce dal cuore e che cerco devotamente di offrirvelo.

La risposta a tutto ciò è comunque data dal vostro assiduo interessamento e spesso i numeri parlano da soli, come le tante condivisioni di ciò che faccio e della vastissime interazioni che penso non siano soltanto per la visione dell’opera d’arte in se stessa ( che si può osservare oggi giorno in qualsiasi altro sito, blog , libro ecc) ma anche per quel pizzico di mia curata esposizione.

Perchè questo “cappello”? Solo per far comprendere che anche la scelta di un’opera d’arte io la ritengo fare arte, perchè c’è interiormente e esteriormente un’accurata lezione interiore culturale che viene poi elargita e offerta, perchè è anche questa una dimostrazione e un apporto a un sentimento e a un’emozione che forse in quel preciso momento altri come me stanno provando le stesse sensazioni e poi è anche e spesso una risposta, sempre con l’arte, a quel determinato periodo storico in cui viviamo, e non si può certo rimanerne indifferenti e insensibili, ed ecco che scaturisce ancora una volta il bisogno di fare arte e testimoniare con essa avvalendosi appunto delle più vaste opere che esistono.

Come la scelta odierna che è caduta su una corrente sorta nella seconda metà del 1800 e arrivata fino ai primi del novecento, l’impressionismo e soprattutto sul capostipite di questa corrente che è stato Vincent van Gogh.

Van Gogh ha sofferto della sua magistrale arte, ha sofferto delle sue manie e della sua malattia psichica, ha sofferto e combattuto giornalmente delle sue fobie, ma di tutto ciò ne ha ricavato una miriade di opere pittoriche in cui il suo sentimento è esploso nei colori, nella cura quasi “maniacale” di portare su tela tutto ciò che la natura stessa gli procurava nella sua interiorità.

In questo “Campo di grano con mietitore” dove i colori gialli del campo di grano offrono a chi lo osserva quella vitalità e forza interiore, invece Van Gogh ne da la sua personale descrizione (in una lettera a suo fratello Theo) che letta oggi, in questo preciso periodo storico particolare che viviamo sembra che siano parole profetiche.

“ In quel mietitore, una figura vaga che sgobba come un mulo per finire il lavoro, vidi allora l’immagine della morte, nel senso che l’umanità è il grano che viene mietuto. Così se vuoi è il contrario del seminatore che ho già provato (a dipingere) un po’ di tempo fa. Ma in quella morte non si nasconde nulla di triste, avviene in pieno giorno, sotto un sole che immerge tutto in una fine luce d’oro”

E dopo aver meditato su questo concludo ancora con le parole di Van Gogh sul suo modo di dipingere e sul valore che ne prende e da :
“ Poichè invece di cercare di rendere esattamente ciò che ho davanti agli occhi, io mi servo del colore nel modo più arbitrario per esprirmermi fortemente.”.

Immagine web: Vincent van Gogh – Campo di grano con mietitore

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