Ti ho insegnato a lanciare il cuore

DI GIOVANNI DE LUCIA

So di essere stato una strada tortuosa nel tuo andare, come questa costiera con curve di gesti d’amore grandi come immensi tramonti e curve strette e dure di collera, nel superare le burrasche ed uragani del tuo cuore

Io compagno fedele in questo tuo viaggio.

Sai certi valori e ideali sono stati il parapetto per i tuoi sogni che ho protetto, come quelli che ti ho donato, attimi di speranza, ben sapendo di rimanerne privo

A te le mie lacrime quando la tua anima aveva sete e ti trovavi spersa nel vento del deserto dei tuoi ricordi.

Dossi, macchie d’olio, buche, non sei mai caduta sola e i tuoi lividi erano solo sulla mia pelle e tu a ridere per la mia goffaggine.

Ti ho insegnato a lanciare il cuore sempre avanti, anche se il mio rimaneva qualche passo indietro

Hai imparato ad ascoltare la musica del silenzio, le lacrime e i sussurri sono note di un grande spartito

Certo che sì, strada tortuosa ed impegnativa come le emozioni che si provano in questo orizzonte tra cielo e mare.

Ti ho amato, sapendo di non poter smettere mai, anche quando le schegge del nostro tempo sarebbero rimaste conficcate nella mia vita.

Schegge di gusci di conchiglie colorate, schegge di vetro per i sempre ultimi brindisi ogni volta che hai dormito sul mio cuore, ben sapendo che pur spezzandolo ti avrebbe lasciato andare senza chiedere pegno o ricompensa

Ho di te un ritornello che non capivo: “non amare troppo, perché spesso non restano che pochi grani di polvere sospesi nelle stanze del cuore” .

Ma sai cara me, ci sono viaggiatori che su pochi grani di polvere fondano la loro esistenza ed il loro viaggio

Potrai scordarne il nome, il colore degli occhi, il vento che avevano tra i capelli, ma non scorderai i loro sogni, che nel tuo autunno ti avrebbero dato tanto e che tu non hai voluto

Foto da Pinterest

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