Via libera alla Camera alla ‘legge Saman’: il matrimonio forzato è reato

di Chiara Farigu

Via libera alla Camera alla ‘legge Saman’: il matrimonio forzato è reato

E’ stata approvata ieri alla Camera con  385 voti a favore, nessuno contrario e 31 astenuti (tutti di Fdi) la cosiddetta ‘legge Saman’ che include nell’elenco dei reati il matrimonio forzato e il rilascio allo straniero del permesso di soggiorno per le vittime di violenza domestica.

Il testo, come da definizione, si ispira alla vicenda di Saman Abbas, la diciottenne di origine pachistana scomparsa a Novellara nell’aprile scorso e mai ritrovata, che aveva rifiutato di contrarre un matrimonio combinato con un suo cugino più grande di lei di 10 anni.

 Un rifiuto il suo che le è costato la vita.

Secondo la testimonianza del fratello la ragazza sarebbe stata uccisa dallo zio. Il suo corpo però, nonostante le ricerche che si sono susseguite senza sosta per diversi mesi, non è stato mai trovato. A riaccendere la speranza, seppur flebile,  il ritrovamento di un sacchetto di plastica contenente dei resti umani, nei giorni scorsi a Maranello, a circa 50 chilometri da Novellara (Reggio Emilia). Resti che dai primi rilievi apparterrebbero ad una persona giovane. Il Dna sarà ora comparato con quello di alcune persone scomparse, compreso quello della diciottenne pachistana.

‘Oggi l’Aula ha lanciato un messaggio importante: la cultura dei matrimoni forzati fa parte di quelle tradizioni arcaiche e patriarcali che non ci appartengono e che un Paese civile non può e non deve accettare’, ha commentato Stefania Ascari, prima firmataria del testo legislativo.

‘Non abbiamo potuto salvare Saman, ma abbiamo il dovere di predisporre misure a tutela di tutte le altre donne che avranno il coraggio di ribellarsi a situazioni di costrizione e pericolo. Uno Stato civile mette in campo ogni strumento per offrire loro una via di fuga, per salvare la loro libertà e molto spesso la loro vita’, ha poi aggiunto.

Un segno di civiltà, dunque. Che va a colmare una grave lacuna che colpisce prevalentemente donne straniere. Secondo i dati del Viminale l’85% delle vittime è una donna e due su tre sono appunto straniere, con una forte incidenza di origine pachistana.

‘Non avere i documenti è un doppio colpo per queste donne: da una parte si sentono abbandonate dallo Stato in cui vivono e dall’altra hanno il timore di essere rimandate nel loro Paese, ritrovandosi così sottomesse e senza via di fuga’ ha ribadito la pentastellata Ascari, precisando che la normativa contempla e corregge anche questo doveroso aspetto.

Il testo ora passa al Senato.

*Immagine web

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