Anche Google, in uno dei suoi doodle quotidiani, ha celebrato una figura singolare dell’universo femminile: stiamo parlando di Jeanne Baret, la ragazza che nel 1766 si travestì da domestico per seguire il suo amante, il botanico e medico Philibert Commerson, a bordo dell’Etoile, la nave che accompagnava il barone Louis Antoine de Bougainville a fare il giro del mondo. Di fatto è la prima donna ad aver circumnavigato il mondo. Al tempo infatti per le donne era proibito imbarcarsi – soprattutto in Francia – e l’unico modo per farlo era travestirsi da uomo. Forse nessuno si sarebbe accorto della sua identità, se Jeanne non fosse stata a un certo punto smascherata dagli indigeni tahitiani e il navigatore non avesse registrato l’episodio sul giornale di bordo.
Queste le donne di ieri simbolo di sacrifici, di lotte e prestigiose conquiste oggi “rimpiazzate”da donne copertina, donne che fanno gossip, showgirl, influencer, troniste e pseudo attrici.
Si parla poco così tanto da dimenticarcene di Samantha Cristoforetti, astronauta, aviatrice e ingegnere italiana, prima donna italiana negli equipaggi dell’Agenzia Spaziale Europea, e di tutte le donne che si distinguono per meriti fisici, medici, scientifici, letterari che popolano tutt’ora il nostro pianeta. Perché non fanno notizia, perché l’informazione è troppo poco appagante, perché scoprire chi si lascia e si tradisce è funzionale al business mentre l’istruzione viene relegata all’angolo sperando che le future generazioni possano emergere e non venire sommerse dalle lobby.
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