A Renatì, non dimenticarci eh … tanti auguri bello, CIAO NI’

DI MANUELA MINELLI

Sono da sempre una sua fan, anzi, una … sorcina. Negli anni ‘70 non era facile essere una sua fan, perché tutti gli amici della comitiva che ascoltavano AC/DC, Kiss, Genesis, PinkFloyd, Iron Maiden, o anche quei grandi cantautori tristi e dall’aria un po’ sfigata, tipo Guccini, Bertoli, ecc, in fatto di gusti musicali mi consideravano molto meno di una provincialotta, di pochissimo superiore a una fan di Nino D’Angelo, Orietta Berti o Rosanna Fratello. Io adoravo tutto di lui: le sue canzoni, i suoi testi, il fatto che per lo più se li scrivesse lui, che disegnasse e addirittura producesse i suoi costumi di scena, ho amato profondamente il suo coraggio, il suo essere trasgressivo, il suo essere visionario, innovativo, totalmente fuori dagli schemi, e appassionato in ogni suo progetto, dal film a Fonopoli, la città della musica che aveva tentato di metter su nella capitale (progetto fallito per scarsa o nulla sua politicizzazione, niente compromessi, mai attaccato a nessun carrozzone politico, casomai solo a quello che…”va avanti da sé, con le regine, i suoi fanti e i suoi re…”). Lo sognavo di notte e seguivo ogni suo passo artistico di giorno. Avevo tutti i suoi successi in LP e in 45 giri, non mi sono mai persa un suo concerto … Zerofolle. Nel periodo in cui si vociferava che quella cantante dai capelli rossi presente nei videoclip e che era la sua corista, fosse anche la sua compagna, ero furiosa e soffrivo di una gelosia lacerante. Durante i preparativi per il mio matrimonio, si ventilava addirittura l’ipotesi che avrebbe potuto esserci in qualità di testimone di nozze del marito musicista e produttore musicale, di cui era molto amico, ed io sono quasi svenuta a quella notizia che però non si realizzò mai (per fortuna mia probabilmente, che magari sarei rimasta ipnotizzata dalla sua presenza, più che da quella del mio sposo). Anche se negli ultimi anni ha assunto un po’ troppo il mood da … prete-predicatore, riconosco in Renato Zero, nato Fiacchini, figlio di un poliziotto e di una casalinga, il top degli artisti italiani. E oggi che ricorre il suo settantesimo compleanno voglio fargli un mondo di auguri per una vita ancora molto lunga e con anche la richiesta di nuove meravigliose poesie musicali. A Renatì… non dimenticarci eh…Tanti auguri bello, ciao nì!

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