Accettarsi, inizia così il percorso verso la felicità

DI PINA COLITTA

Sentire il bisogno di impressionare gli altri,

sicuramente nasce dalla mancata accettazione di sé. Si finisce per fare cose che neanche piacciono, solo per sembrare grandi agli occhi degli altri.

Una soddisfazione davvero effimera se si pensa che investire tempo ed energia sprecate in qualcosa di inutile.

Nessuno potrà mai restituire il tempo perso a compiacere gli altri. Nessuno potrà mai restituire le energie spese e fingersi qualcosa che non è.

Che dire delle dipendenze, soprattutto di quella affettiva…

Qualsiasi forma di attaccamento annulla ogni prospettiva di crescita. Anche interrogarsi sulla propria relazione d’amore potrebbe essere interessante. Se l’amore è finito, intanto non bisognerebbe aver paura di lasciare andare.

Bisognerebbe fare una bella differenza tra amore e dipendenza affettiva.

L’amore fa crescere, fa sognare, regala gioia e felicità, al contrario la dipendenza affettiva imprigiona in acque stagnanti dove regna una felicità illusoria che spesso impedisce di raggiungere una reale maturità emotiva. Intanto l’amore usato male, tuttavia, può avere effetti distruttivi…

E della rabbia ne vogliamo parlare?

La regola dice che nessuno potrà mai essere felice se si nutre rabbia e se si entra nella spirale delle critiche e giudizi, soprattutto se queste critiche sono mosse verso se stessi.

Mai essere il peggior giudice di se stessi!

Forse muovere critiche verso il prossimo è sicuramente controproducente perché, giudicando il prossimo, si potrebbe distogliere l’attenzione da ciò che non piace in noi stessi.

Un modo per sfogare le nostre frustrazioni spostandole sugli altri. Il risultato? Frenare la propria crescita emotiva, precludere ogni possibilità di essere felice.

Autocondannarsi non serve …

Bisognerebbe imparare comprendersi e conoscersi. Per imparare a concedersi una nuova opportunità, un’occasione nuova ogni giorno.

Un’altra opportunità che vale la pena di esplorare è quella di sfruttare del tempo per capire se stessi e per esplorare l’ambiente che ci circonda.

La felicità non riguarda solo grandi ambizioni e grandi successi.

Felicità è anche riuscire a vedere ogni giorno la magia delle piccole cose…

Cercare la felicità nei posti sbagliati è molto umano. Insomma mirare ad obiettivi molto grandi, peccando molte volte anche di presunzione.

Tutto questo procura solitamente insoddisfazione e delusione. Guardare le cose che si fanno per cercare di migliorare, giorno dopo giorno.

La ricetta?

Impostare un obiettivo raggiungibile e focalizzare l’attenzione al raggiungimento di piccoli traguardi, come fare una piccola passeggiata senza pensare che si poteva scegliere di andare in palestra, creando una sorta di frustrazione!

Quanti ad esempio dimagriscono proprio dopo aver perso l’ossessività di perdere il peso, iniziando a dimagrire.

Cercare di non strafare potrebbe essere il vero segreto per vivere tranquillamente con ciò che si ha, e per star bene con sé stessi apprezzando le piccole cose di tutti i giorni.

Tutti noi dovremmo capire che la vita non va sprecata, dando sempre valore al proprio tempo… Essere felice vuol dire eliminare tutte le proprie zavorre.

Perché perdersi nell’infelicità, non accontentare e non accontentarsi solo perché ci hanno abituato alle briciole?

Accontentarsi e accontentare significa perdersi!

La felicità è una pagina bianca ancora tutta da scrivere, tutta da definire.

Essere consapevoli che l’amore a cui si aspira è già presente dentro noi stessi, anche ora, bisogna afferrarlo e sentirlo.

Usarlo per scrivere le pagine della nostra vita, potrebbe essere un buon inizio.

La felicità non è fare tutto ciò che si vuole, ma volere tutto ciò che si fa.

Friedrich Nietzsche

La felicità più grande consiste nell’accettare i nostri limiti e amarli.

Romano Battaglia

Immagine tratta dal web

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