Ambiente, biodiversità, ecosistemi e crimini contro la natura. Tutele e progetti

DI MARINA M. CIANCONI

Il mio percorso di studi in Scienze Biologiche è stato principalmente motivato da un’innata propensione verso gli animali e il loro mondo. Gli animali però rappresentano solo una parte di ciò che chiamiamo Vita e tentare di entrare nella grande complessità che la caratterizza e che coinvolge anche i sistemi ambientali e fisici che la accolgono è davvero cosa ardua.

Questa complessità è qualcosa che non riguarda solo il qui ed ora, ma coinvolge il passato, indietro fino alle origini della Vita e riguarda anche il futuro, in avanti, e come si evolveranno le diverse forme viventi, quali ce la faranno e quali no e cosa accadrà all’ambiente che non solo le circonda, ma soprattutto le trasforma.

La Vita è una questione altamente complessa così come lo sono tutti quegli ambienti naturali (biomi ed ecosistemi), o anche antropizzati, che la ospitano. Noi umani siamo imbrigliati in questa rete diffusa che ci ancóra ai sistemi viventi e per quanto il nostro agire, sconsiderato e dannoso, abbia causato e causi tuttora pesanti conseguenza e sull’ambiente fisico e sui viventi, non dobbiamo mai dimenticare che le forze che agiscono sulla Vita, e quindi sulla morte, potrebbero schiacciarci.

Proprio perché noi funzioniamo come ogni altro animale di questo pianeta.
Da qui l’importanza di darci delle regole, dentro le nostre svariate società umane; regole che tengano in considerazione proprio i legami strettissimi che abbiamo con gli ambienti naturali e le altre forme di vita.

Ci abbiamo messo tanto tempo per arrivare a comprendere l’importanza di questi legami, forse troppo tempo, essi infatti hanno una rilevanza fondamentale se davvero desideriamo guardare avanti come specie e avere un futuro.

Quindi, cosa sta accadendo nel nostro Paese? La politica ha compreso davvero quanto, al di là delle leggi che ci governano in quanto umani, sia necessario esprimere giuridicamente la tutela dell’ambiente naturale fisico e delle Vite che esso accoglie?

Ad ottobre dell’anno appena passato, il 2021, la Camera dei Deputati approva il Disegno di Legge di riforma della Costituzione e va ad integrare, con queste preziose e salvifiche parole, l’articolo 9, recitando quanto segue come terzo comma:

“(La Repubblica) tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali.”

Inoltre per ciò che concerne l’articolo 41, che riguarda “i diritti e i doveri dei cittadini”, esso viene espressamente modificato nel suo secondo e terzo comma aggiungendo le parole che seguono che riporto tra virgolette:

2. (L’iniziativa economica) non può svolgersi in contrasto con l’attività sociale o in modo da recare danno “alla salute, all’ambiente”, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.

3. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e “ambientali”.

L’importanza dell’integrazione all’articolo 9 in cui ambiente, biodiversità ed ecosistemi vengono inclusi come necessari e fondamentali da sottoporre a tutela è un gigantesco passo in avanti ed un’apertura verso il mondo da cui ci siamo originati e verso la sua necessaria difesa.

Inoltre viene stabilita la tutela degli animali facendo seguito a quanto espresso dall’Unione Europea che li considera “esseri senzienti” verso i quali vanno garantite attenzioni e cure secondo le loro necessità. Gli animali quindi passano dall’essere considerati dal nostro sistema giuridico alla stregua di cose alla loro reale condizione di esseri viventi a cui va garantita dignità.

Le aggiunte all’articolo 41 delineano poi il confine dell’attività economica che non può più ledere la salute umana e l’ambiente.

Nel mese di novembre 2021 anche il Senato si è espresso approvando il Disegno di Legge; si dovrà ora pronunciare definitivamente la Camera dei Deputati con la promulgazione del Presidente della Repubblica.

Auspico fortemente che queste alte rappresentanze dello Stato, e quindi dei cittadini, si esprimano senza alcuna remora a favore del Disegno di Legge appena esposto, che rappresenta il primo vero riconoscimento della vitale importanza dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi tutti.

Da qui dovrà discendere una cascata rigenerante di azioni e provvedimenti da attuarsi per far sì che la tutela sopra esposta al terzo comma dell’articolo 9 venga garantita ovunque nel nostro Paese.

Così, parallelamente, nel mese di dicembre appena trascorso viene lanciato il Progetto LIFE SWiPE, curato dal WWF Italia e dalle sedi WWF di altri 11 paesi europei coinvolti.
SWiPE sta per “Successful Wildlife Crime Prosecution in Europe” ossia Procedimento di controllo ai crimini contro la natura e la fauna selvatica in Europa: (https://stopwildlifecrime.eu/).

I crimini contro la natura e la fauna selvatica sono tra le attività a delinquere più redditizie del mondo con quasi 300 miliardi di dollari all’anno di introiti.

Bracconaggio, uccisione illegale di specie selvatiche, intrappolamento, avvelenamento, utilizzo di reti da pesca non selettive, commercio e traffico illegale di animali vivi o di parti dei loro corpo (es. le fattorie della bile in cui sono reclusi gli Orsi della Luna in Asia), vendita nel mercato delle medicine tradizionali orientali, vendita per creare ornamenti e oggetti (es. le zanne di Elefante, chiamate avorio), vendita per farne cibo, vendita di animali, uova, piante a collezionisti privati senza scrupoli, traffici per rifornire delfinari, parchi acquatici, zoo e strutture di prigionia che non corrispondano ai criteri CITES (Convention on International Trade In Endangered Species of Wild Fauna and Flora), caccia a pagamento di grandi mammiferi nei safari africani, taglio e trasporto illegale di legname, pesca illegale, distruzione degli habitat e così via con un infinito elenco di mostruosità perpetrate da noi umani.

Questo progetto LIFE, ossia finanziato con i fondi della Comunità Europea, mira a ridurre i reati contro la fauna selvatica in Europa aiutando gli Enti e le Amministrazioni coinvolte nelle azioni di contrasto al traffico e alle uccisioni di specie animali e vegetali protette, vuole inoltre migliorare e garantire l’applicazione delle leggi penali in materia ambientale e aumentare il numero di denunce dei reati assicurandosi che le punizioni ad essi connesse siano applicate e che i procedimenti si concludano con una giusta condanna per tutti coloro che agiscono violando le leggi in materia; metterà inoltre a disposizione degli Stati Membri strumenti investigativi di interscambio e database accessibili che consentano di tracciare meglio le vie dei traffici tra i diversi Stati.

Questo movimento della giurisprudenza e delle leggi italiane verso la tutela della natura e degli esseri viventi e le applicazioni pratiche messe in campo dall’Europa per darci gli strumenti con cui agire e i finanziamenti necessari, sono una manna dal cielo che arriva in un’era di grandi cambiamenti e stravolgimenti del Pianeta Terra di cui, non dimentichiamolo mai, noi siamo per grande e incisiva parte i diretti responsabili.

È necessario che una cultura del rispetto della natura, basata sulle ormai acquisite conoscenze basilari del Sistema Vita, sia trasmessa e allargata al maggior numero di persone possibile e tramandata alle future generazioni anche e soprattutto sotto forma di sempre maggiori tutele legali e giuridiche e applicazioni delle stesse che vadano a disegnare una linea etica comune che congiunga il nostro attuale mondo degli uomini all’indispensabile mondo naturale da cui siamo nati, del quale non potremo mai fare a meno per vivere.

Immagine free (Pexel)

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